sabato 31 maggio 2008

Dove il mare è più blu...


L'Estate 2008 si preannuncia come una delle più calde e lunghe degli ultimi anni. Le mete turistiche si sprecano e ognuno si organizza come può, attraverso le agenzie o soluzioni via web. Il mare resta una delle mete più gettonate, quella in assoluto più "apprezzata", e a pensandoci non è una novità. Le percentuali degli italiani che scelgono la montagna o i monumenti delle grandi città sono sempre più basse rispetto ai vacanzieri da spiaggia. Sono infatti soprattutto i turisti ad invadere le città italiane...mentre gli italiani preferiscono "abbandonarle" per lidi e mete balneari. E immancabile anche quest'anno c'è stata la classifica delle località dove il mare è più pulito. Al primo posto, per la prima volta in assoluto, si piazza un 'isola. Si tratta dell'isola del Giglio, una delle zone più interessanti dal punto di vista ambientalistico nel nostro Paese. Qui il mare non è solo cristallino, ma addirittura incontaminato. L'isola è ricca di fascino e si può visitare solo in certi periodi dell'anno e con misure ristrette. Al secondo posto, udite udite, c'è una meta campana: si tratta del trio Pollica, Pioppi, Acciaroli, che spesso compare nella classifica delle ambite vele blu. Considerando però la situazione delle altre aree campane, queste località rappresentano un' oasi nel deserto: basta spostarsi per pochi chilometri per vedere abbassato notevolmente il numero delle vele. Le altre località campane infatti si collocano molto più in basso nella classifica e non ottengono un punteggio rilevante. Al terzo posto salendo più a nord, c'è la liguria con le sue cinque Terre, che rappresentano da anni un'oasi incontaminata, visitata da migliaia di turisti da tutto il Mondo. Al quarto posto invece c'è l'ex numero uno dello scorso anno: Capalbio. La meta toscana è stata spodestata dall'isola del Giglio, ma, trattandosi della stessa regione, è come se non facesse differenza: si possono ragigungere entrambe facilmente. Interessante invece il quinto posto, dove troviamo una meta pugliese: si tratta di Nardò, paesino vicino Gallipoli, dove il mare appare cristallino e pulitissimo. Al sesto posto si torna in Toscana, davvero in pole quest'anno: Castiglion della Pescaia svetta imponente tra i primi dieci posti. E la Sardegna? Calmi, non poteva mancare all'appello: gli ultimi posti della top ten sono occupati da luoghi sardi: Domus de Maria (Cagliari) al settimo, , Baunei (Nuoro) al nono e Posada (Nuoro) al decimo. Per la Sicilia Salina Isola (Messina) è all'ottavo posto. Anche se non compare ai primi posti però la Sardegna è la regione che conta il maggior numero di mete balneari (ben 14) in una classifica che ne conta 54. Più di un quinto quindi. Seguono Toscana con 11, Sicilia con 9 e Puglia con 7.
Cambiano i luoghi quindi, ma non le regioni: ancora una volta la Calabria paga pegno. Sono poche le località che compaiono nella classifica e tutte al di sotto del decimo posto. Questo però non dipende tanto dal mare, che in molte zone calabre è cristallino e limpido, ma dall'assenza di adeguate strutture balneari e turistiche, dalle costruzioni edilizie che hanno invaso il paesaggio e dalle difficoltà obiettive di raggiungere le zone di mare (l'autostrada Salerno Reggio è una delle arterie più "ferite" del nostro Paese, e non è una novità).
Quindi per tutti i vacanzieri restare in Italia e godersi il mare "nostrano"è sempre una scelta ottimale che lascia sempre soddisfatti, ma ci sono luoghi e luoghi..quindi il consiglio è di valutare bene prima di partire.

giovedì 29 maggio 2008

La vittoria degli Aram


Finalmente dopo 4 mesi di diretta, elimiazioni e ballottaggi, il pubblico italiano ha decretato il vincitore di X Factor: si tratta degli Aram Quartet, gruppo innovativo, capace di rendere le cover dei brani quasi inediti. La vittoria degli Aram non ha avuto storia: già dati per favoriti fin dalle prime puntate, il gruppo si è sempre piazzato bene e non è stato mai a rischio eliminazione. E così dopo ore di diretta è stato assegnato l'ambito contratto discografico da 300 mila euro. A dire il vero la finale si è svolta senza troppi colpi di scena: Tony, più volte a rischio eliminazione nelle puntate precedenti, sembrava aver già dato tutto e forse la sua giovane età l'ha un pò pregiudicato. Emanuele ha saputo mettersi in evidenza, riuscendo a conquistare la fiducia dei giurati e del pubblico, ma non è bastato. Giusy invece è sicuramente una delle voci più interessanti e particolari del panorama musicale italiano e ricorda molto Amy Winehouse. Le sue performances sono state apprezzate dalla critica e dal pubblico, che alla fine ha riconosciuto il talento: ma non è bastato. Gli Aram invece si sono subito evidenziati per il loro talento artistico e raramente hanno ricevuto critiche o dissensi. La verità è che si tratta di un gruppo, composto da 4 artisti di pari livello e tutti talentuosi. Non che gli altri fossero da meno, s'intende, ma la forza di 4 voci, forti e intonate, spesso legate all'unisono lungo una linea lunga e armoniosa, ha fatto la differenza. Gli Aram sono stati grandi perchè non hanno semplicemente cantato dei pezzi, ma hanno cercato di migliorarsi ad ogni puntata, variando il loro stile e osando nei modi e nell'interpretazione. E nella girandola di voci, interpreti e nuovi concorrenti, loro sono rimasti sempre alla finestra, con occhio vigile e attento, dando il meglio di sè sul palco.
Il brano Per Elisa, cantato nell'ultima puntata, è già ai primi posti su Itunes e nelle classifiche musicali. Seguono i brani di Giusy, Remedios e quello di Ilaria, Oceano. Nei prossimi giorni sarà messo in vendita il cd di X Factor, con i pezzi più belli cantati nelle puntate del programma. Eppure ripercorrendo i vari artisti scelti tra migliaia di aspiranti, molti non hanno avuto il "riscontro" che meritavano. Forse perchè il pubblico non ha saputo cogliere le "sfumature" musicali dei diversi artisti, forse perchè il sistema di affidare ai giudici la scelta sul ballottaggio mette dinanzi ad una decisione non sempre facile e obiettiva. C'è anche da dire che molti concorrenti, entrando dopo alcune puntate, hanno avuto poco tempo per farsi notare dal pubblico e avrebbero sicuramente meritato di più. Eppure va apprezzato il tentativo di integrare il pubblico con una giuria effettiva, onde evitare di far uscire persone che hanno capacità che spesso non si colgono subito. Credo infatti che una giuria demoscopica come quella composta da Mara, Morgan e Simona sia utile per salvaguardare non solo chi ha doti artistiche, ma anche chi non ha ancora dato tutto e ha bisogno di farsi conoscere dal pubblico. Un modo per preservare il talento, chiamiamolo così. Interrogativi a parte però, credo che il programma ha avuto il successo che ha meritato, nonostante le dovute perplessità iniziali. Si sa che il pubblico italiano storce il naso davanti a programmi in cerca di talenti musicali e se non c'è qualche diversivo o discussione accesa non s'interessa più di tanto. X Factor ha avuto il merito di portare alla ribalta dei veri talenti, puntando i riflettori sulla musica e sull’esperienza diretta dei protagonisti, senza perdersi in troppe chiacchiere. E quando c’è stato il tempo e il modo di sorridere e divertirsi, il programma ha dato spazio anche ai talenti incompresi, cioè a a chi ha partecipato ai provini senza esito, ma ha lasciato comunque il segno per altri motivi.. La performances dei cantanti incompresi durante la finale dimostra che ognuno a suo modo può dare qualcosa agli altri, rimanendo però con i piedi ben piantati a terra. Ed è una realtà che oggi si vede sempre meno spesso.
Vai su ITUNES per ascoltare i brani degli Aram Quartet CLICCA

mercoledì 28 maggio 2008

Playlist preferite: il ritorno delle musicassette


Tempo fa avevo postato un sito per creare delle playlist formato “musicassetta”. Un altro sito molto interessante è mixvit.com: anche qui è possibile creare musicassette personalizzate con tutte le vostre canzoni preferite. L’interfaccia è molto intuitiva e semplice ed è possibile operare fin da subito: dopo essersi registrati bisogna cercare le canzoni sul web: sono due i siti messi a disposizione dal sito, tutti ricchi di canzoni. Una volta scelti i brani (per i quali non c’è alcun limite né numerico, né di capienza) si passa alla fase del Design. E qui sta una delle cose più interessanti. E’ possibile infatti caricare un’immagine dal pc o prendere uno skin standard per personalizzare la propria musicassetta. Una volta definiti i colori e l’ordine delle canzoni, si ottiene i codice html. Tale codice visualizzerà una vera e propria musicassetta nello stile che avete scelto. Il risultato è soprendente. In questo modo avete una playlist per far ascolate le musiche ai vostri amici con un’interfaccia uguale a quella delle vecchie musicassette, con il vantaggio che non serve alcun mangianastri per ascoltarle. Ovviamente esistono alcuni svantaggi, visto che non sempre si trovano i pezzi che vogliamo (visto che i pesca dal web), ma in compenso si può scegliere un numero cospicuo di canzoni da aggiungere alla nostra playlist. Per i nostaglici questo sito rappresenta una vera miniera di ricordi: nell’archivio da cui è possibile attingere i brani, infatti, ci sono molti pezzi “retrò”, molti dei quali risalenti agli anni 70-80. E' quindi molto facile e intuitivo ricercare i brani preferiti. Sul sito di rivistaidra c’è un esempio di audiocassetta con molti brani “old style”. ..da ascoltare uno alla volta. CLICCA. per andare sul sito di Mixwit invece CLICCA qui

martedì 27 maggio 2008

Kyte.tv: realizza i tuoi canali interattivi


Se cercate una valida alternativa a you tube c'è kyte.tv: una miniera di risorse per aspiranti videoamatori e telecronisti. Il sito permette di creare diversi canali informativi per inserire i vostri video preferiti e farli vedere a chiunque. Oltre ai video, potete aggiungere immagini, files audio e presentazioni in power point. Con l'opzione "webcam", poi, potete trasmettere immagini live dalla vostra cam e organizzare veri e propri programmi "in diretta". Ogni canale è completamente "free" e può essere personalizzato sia nel design, sia nei contenuti. E' disponibile anche una chat, dove ognuno può commentare i propri video e lasciare dei messaggi. Ma la vera chicca è nella funzione di "sharing": Se avete un blog o un sito web potete inserire il codice html e condividere le vostre presentazioni con gli utenti. Se però non avete un sito, nessun problema: Kyte.tv mette a disposizione un link "personale" accessibile a tutti. Utile anche la funzione "segnala il canale agli amici", in modo da informarli sull'esistenza del servizio mandando un'email ai destinatari. Sono veramente tanti i vantaggi di questo servizio tanto che molti hanno già fondato diversi canali "interattivi" pieni di contenuti. Svantaggi non ce ne sono, se si eccettua forse il limite di 50 mb per caricare ogni video: in tal senso conviene magari convertirlo in formati più leggeri (wmv o asf) nel caso in cui il video superi i 50 mb. Per il resto la registrazione è gratutita e basta inserire l'email e un nickname.
Kyte.tv è un pianeta in forte espansione e va assolutamente provato. CLICCA per andare sul sito. Qui invece c'è il link del canale RIVISTA IDRA, canale interattivo molto interessante. CLICCA.

venerdì 23 maggio 2008

Desktoptopia: cambia sfondo al pc


Stanco del solito sfondo sul desktop? Hai voglia di provarne altri? Con desktoptopia ottieni uno sfondo diverso ad orari prestabiliti o ad ogni riavvio del pc. Le immagini vengono prese dall'archivio di Flickr e sono divise per categorie. E' possibile scegliere le diverse sezioni ed escluderne altre: se non gradiamo le immagini 3d o quelle psichedeliche basta spuntare la relativa casella per non farle apparire. Una delle modalità più interessanti è quella di scegliere quando verrà aggiornato lo sfondo. Si può scegliere una determinata fascia oraria o impostare lo sfondo ad ogni avvio del pc. Se proprio lo sfondo non piace, è possibile cambiarlo subito. Desktoptopia è un programma molto leggero, ma dalle risorse infinite: appogiandosi infatti a FLickr, può attingere da migliaia di immagini sempre diverse. Considerando poi che le foto sono scelte dagli utenti, è difficile trovare sfondi "bruttini" e, in genere, si tratta sempre di foto molto particolari e belle. Un servizio molto comodo per chi non riesce a vedere oltre il proprio schermo...per scaricare il programma CLICCA

mercoledì 21 maggio 2008

Dans le Noir: Cena al buio


Un anno e mezzo fa nasceva a Parigi il primo ristorante con dark room per non vedenti: oggi la tendenza si diffonde anche in Gran Bretagna e non è escluso che possa riguardare altri Paesi Europei. A Londra è possibile entrare in questo locale mangiando completamente al buio. L'atmosfera è molto particolare perchè non si vede proprio nulla: persone, tavoli, mobili, pietanze..è tutto celato. Per fortuna c'è la possibilità di ordinare il menu fisso, per la serie "sai quello che mangi, non sai quello che trovi". Ma se preferisci il menu a sorpresa allora sono dolori: difficile capire cosa ti verrà portato a tavola e non c'è possibilità di saperlo. Le luci sono assolutamente vietate e neanche il cellulare è ammesso: una volta entrati, infatti, bisogna lasciare tutti gli effetti personali all'ingresso e solo all'uscita sarà possibile recuperarli..Il posto è gestito da persone non vedenti ed è frequentato da tutti, anche da chi possiede la vista: l'unico particolare è che tutti mangiano nella completa oscurità. In questo modo ci si immedesima in chi non ha la fortuna di "poter vedere" e si comprendono meglio le difficoltà che queste persone incontrano nella vita quotidiana. Un locale "atipico" sicuramente, ma da provare, anche solo per curiosità: le persone che lo hanno frequentato raccontano di un'esperienza fuori dal comune e di una serata divertente e molto particolare. Quello che si prova è di entrare in un Mondo senza forma e profondità, dove non esistono spazi e dove il tempo sembra fermarsi. E se questo servirà per sensibilizzare le persone verso i problemi del prossimo, allora si raggiungerà anche un bel traguardo.

martedì 20 maggio 2008

I puffi: 50 anni e non li dimostano


Camminando per le strade di Milano potreste imbattervi in strani omini blu, nascosti tra gli alberi o nei cespugli. Tranquilli si tratta di esseri innocui, in forma di statuine, meglio conosciuti con il nome di "puffi": loro sono vestiti a festa perchè quest'anno compiono 50 anni. Nati dal genio di Pierre Culliford, in arte Peyo, queste creature sono entrate a far parte dell'immaginario collettivo e hanno conquistato la fiducia di grandi e piccini. Dopo aver toccato diverse città come Barcellona ed Amsterdam, anche la città lombarda è stata invasa da questi "folletti" che hanno inondato le strade e i parchi del capoluogo. In Piazza Duomo statue giganti dei puffi campeggiano inerti dinanzi ai curiosi e sono in programma fino ad ottobre fiere, mostre e iniziative per tutti gli amanti del genere. Inoltre saranno molte le iniziative benefiche a favore dei bambini dell'Unicef: magliette, statuine e gadgets dei puffi saranno venduti in tutta Milano e il ricavato andà a fini benefici. In autunno poi ci saranno nuovi episodi dei Puffi e dvd che raccolgono tutte le loro avventure. In occasione del grande evento Milano è stata invasa da turisti, curiosi e amanti del cartone animato e non poteva mancare colei che ha "cantato" tutte le loro canzoni: Cristina d'Avena ha iniziato proprio con i puffi e, ancora oggi, regala emozioni e sorrisi ai bambini. I puffi sono considerati la prima vera collettività "mediatica", con un capo (il Grande Puffo) che dispensa consigli per tutti dall'alto della sua saggezza. Ogni puffo inoltre ha caratteristiche che lo rendono unico, ma allo stesso tempo membro effettivo di una piccola società primitiva, dove tutti sono considerati uguali.Il nemico numero uno dei puffi è Garagamella con il suo gatto fidato Birba e l'assistente "inesperto" lenticchia. Non mancano streghe, stregoni e la presenza buona di Madre Natura. Non va dimenticato che il cibo preferito dai puffi sono le puff-bacche e che il loro linguaggio "comune" prevede un solo verbo (puffare) che ha diversi significati. In generale chi puffa, si diverte, ma il verbo viene usato anche in altri contesti misteriosi. Eppure ci sarebbero tante domande da fare...Tipo: come mai all'improvviso compare nonno puffo? E perchè Gargamella ce l'ha tanto con i puffi? e soprattutto: come mai il villaggio è abitato solo da maschi e da 2 puffette? Domande che ancora oggi a distanza di anni si susseguono. Eppure esiste un'enciclpedia sui puffi che potrebbe dare delle risposte...si trova a questo link ed è molto particolare: CLICCA

domenica 18 maggio 2008

L'arte su strada: Julian Beever


Quando l'arte murale diventa profondità d'espressione c'è solo un nome da fare: Julian Beever, artista eclettico, scopritore di spazi e dimensioni rupestri. Le sue opere superano la più fervida immaginazione e incantano a prima vista. Le immagini danno solo una vaga idea di quello di cui è capace questo artista, che molti definiscono "madonnaro", ma che va oltre la semplice rappresentazione di icone religiose e cristiane. In realtà Julian ha poco di "madonnaro", considerando i temi trattati e il modo in cui realizza i suoi capolavori. I temi da lui proposti sono di dominio pubblico e vanno dai grandi eventi naturali agli oggetti di uso quotidiano. Quello che però stupisce è la tecnica usata nel realizzare queste opere: di solito infatti si tratta di un'immagine distorta che se vista da una certa anglazione assume una prospettiva bidimensionale. In poche parole l'immagine sembra uscire dal pavimento e senza l'uso di occhiali speciali. Se si considera poi la difficoltà nel disegnare su piastrelle o cemento, le sue opere diventano ancora più "preziose" e "sorprendenti". I passanti non possono che rimanere basiti e si affollano ogni volta a fare foto, immortalando le opere su strada. Julian Beever è considerato il maestro in quest'arte e quindi incrociare per strada un suo lavoro non è cosa di tutti i giorni. In questo sito c'è una carrellata delle sue opere più famose. Guardare per credere! CLICCA

Tennis d'alta quota


Nadal è salito su quello che a breve sarà il grattacielo più alto mai costruito al Mondo: il famoso tennista spagnolo ha indossato un casco color argento ed è montato sul primo ascensore, pronto a lasciare la sua firma nell'enorme struttura. Rafael ha infatti stretto l'ultima vite del grattacielo e l'ha "battezzato" con il suo nome. Il Bury Dubai è alto 600 metri. ha 158 piani e svetta imponente sulla città di Dubai: Il design e' ispirato al fiore 'Hymenocalis', tipico del deserto di questa regione e vuole rappresentare l'eredita' architettonica del Dubai. L'enorme palazzo ha superato in altezza il Taipei 101, che con i suoi 508 metri era il numero uno al Mondo tra i grattacieli. Sarà stata un'emozione incredibile per Nadal salire ad un'altezza simile e inaugurare una struttura così imponente. Lui stesso ha dichiarato di aver avuto un senso di vuoto impressionante da lassù e che magari non giocherebbe una partita di tennis a quell' altezza, accontentandosi di sfidare i suoi avversari su campi più "terreni". Eppure ci sono tennisti che si allenano su campi "insoliti" e ad altezze vertiginose. Lo svizzero Roger Federer e lo statunitense Andre Agassi si sono sfidati sulla piattaformza tennistica dell'albergo più lussuoso del Mondo, a Dubai: dall'alto dei 312 metri, la struttura ospita una piattaforma per gli elicotteri "adibita" per l'occasione a campo da tennis. L'unico problema è che se qualche pallina cadeva giù, ci voleva un'ora per recuperarla...

venerdì 16 maggio 2008

Grazie Pozzecco!


Oltre le imprese e le vittorie sul campo, ci sono eventi che rimangono impressi per sempre e rappresentano la consacrazione di un'intera carriera sportiva. Era nell'aria che fosse un match particolare, lo si poteva leggere negli occhi di tutti. Air- Pierrel, gara tre dei play-off di Basket 2008: ieri il Poz ha disputato la sua ultima partita da cestista e lo ha fatto in un Palazzetto pieno di suoi grandi tifosi e ammiratori. E non poteva essere diversamente, viste le grandi prestazioni a cui ci ha abituato oltre agli scatti di euforia e di agonismo, che lo hanno sempre contraddistinto. Sì proprio lui, immenso sia fuori che dentro il parquet, come giocatore e come persona. Un'occasione per dire "grazie" per quello che ha significato per i giovani, per i tifosi e per il pubblico sportivo. E anche lui ha voluto ringraziare a suo modo, per essersi lasciato travolgere da questa passione che ha segnato la sua vita. "Grazie per avermi sopportato in tutti questi anni!" ha scritto sulla maglietta ironicamente, ma sappiamo bene che la pallacanestro italiana ha perso un pezzo di storia, una mix di fantasia ed estro difficilmente recuperabili. Le lacrime sono solo la punta di un iceberg fatto di successi, imprevisti, infortuni, soddisfazioni, vittorie e sconfitte. E le ha versate proprio qui, nella nostra città, teatro di molte sue imprese che hanno lasciato il segno, se pur da avversario. E l'evento ha reso tutti ancora più orgogliosi di tifare questo sport: oltre la partita, i valori in campo, la cornice di pubblico, il tifo continuo e la magia dei play-off, c'è Il Poz, un idolo dello sport, uno dei più bravi play che il basket abbia mai avuto e che rimpiangerà di sicuro. Averlo applaudito ieri sera è stata una delle più forti emozioni mai provate.
Qui il video dell'addio di Gianmarco Pozzecco CLICCA
Qui il video della vittoria dell'Air che apre le porte dell'Eurolega CLICCA

giovedì 15 maggio 2008

Aguzza la vista!


Ci sono azioni che il nostro cervello "incamera" in automatico: se le facciamo non le ricordiamo. E capita a tutti, pochi esclusi. Vi siete mai chiesti il perchè? La risposta non è molto chiara ed è meglio lasciarla agli esperti. E' impressionante però constatare come esistano delle situazioni così "ricorrenti" che spesso non ricordiamo di aver vissuto: o meglio spesso agiamo senza accorgercene e non ricordiamo di averlo fatto. Quando si scende dall'auto pochi ricordano di averla chiusa, eppure, andando a ritroso nel tempo, è difficile focalizzare l'esatto momento in cui è stato fatto. Lo stesso accade chiudendo la porta di casa: anche in questo caso non ricordiamo di averlo fatto. Questo succede per tutte le cose che attengono alla "routine", ossia per quelle che si ripetono ogni giorno, secondo una cadenza più o meno regolare o periodica. Anche a tavola mangiamo senza attenzione e dopo un'ora non ricordiamo cosa abbiamo consumato. A volte, poi, accade di non ricordare il programma che stavamo seguendin tv o o quello che abbiamo fatto al computer poco prima. Eppure ci risulta molto più facile ricordare una canzone, memorizzare un motivo, cogliere l'essenza di un profumo o di un sapore particolare. Una spiegazione a questo esiste ed è scientificamente provata: l'uomo fa molta fatica a memorizzare le immagini e a ricordare le azioni "quotidiane": è il cervello infatti a decidere cosa "memorizzare" e cosa "scartare" e se deve scegliere tra il memorizzare un fatto nuovo e un fatto che accade sempre dà la precedenza al primo. Va detto, infatti, che la vista dell'uomo è molto più limitata rispetto agli altri animali: l'uomo possiede infatti una vista molto acuta in profondità mentre non ha una visione laterale molto sviluppata; per le donne invece vale il contrario e riescono a vedere meglio lateralmente, ma non in profondità. Questo speigherebbe perchè le donne siano più limitate al volante, ma riescono ad attraversare meglio una strada. Ma il problema essenziale rimane: quello di una vista tutto sommata "limitata" e "approssimativa"per entrambi. E questo ovviamente si ripercuote sul nostro cervello, che fatica a memorizzare le forme, le immagini e le situazioni in cui ci imbattiamo e, dovendo fare una "cernita", immagazzina solo i dati più rilevanti, quelli su cui abbiamo soffermato meglio l'attenzione. E' invece risaputo che l'olfatto, l'udito e il tatto siano sensi molto più sviluppati rispetto alla vista: lo dimostra il fatto che, anche dopo anni, riusciamo a captare gli odori e a sentire rumori, mentre i problemi alla vista si possono manifestare anche in giovane età. A tatto poi riusciamo a percepire il minimo "tocco esterno": basti pensare alla sensazione sgradevole che avvertiamo quando si addormenta un braccio o una gamba. Non va dimenticato, infatti, che il tatto è la fonte delle principali emozioni umane: l'amore, la dolcezza, la gioia, l'odio, la violenza, sono tutte forme emotive che nascono dal contatto con altre persone. Anche i massaggi sono molto più apprezzati se effettuati da un esperto piuttosto che da un altro, mentre la soglia del dolore è molto più bassa quando non siamo noi a toccarci, ma qualcun altro. Certo non raggiungeremo mai l'olfatto canino o l'udito di un pipistrello, ma nel nostro piccolo riusciamo a cavarcela bene. Quanto alla vista dobbiamo imparare il vecchio detto "guardare e non toccare", nel senso che è utile osservare le cose prima di giudicarle e stare attenti ad ogni piccola azione che svolgiamo. Con un pò di allenamento sarà possibile infatti sviluppare un'intelligenza visiva fuori dal comune, molto utile in quelle situazioni dove "guardare" è fondamentale. Per la serie non sono una talpa e neanche una lince..però posso migliorarQui sotto un video sulle illusioni ottiche e su quello che percepisce il nostro cervello CLICCA. Eccone un altro CLICCA

martedì 13 maggio 2008

La storia di Edward mani di forbice


Una delle storie che ha commosso il pubblico mondiale è quella di "Edward mani di forbice". Questa creatura frutto del genio di Tim Barton e interpretata da Jhonny Deep, è entrata nel cuore delle persone e c'è rimasta per anni. Può sembrare una favola come tutte le altre, ma in realtà è una vicenda unica e irripetibile, che fa commuovere e pensare. Edward è un uomo condannato a vivere con delle forbici al posto delle mani e questo gli crea una condizione di isolamento e sofferenza. Una donna del vicino villaggio, mossa da pietà per la sua situazione, decide di portarlo a casa. Edward fa subito amicizia con i familiari e con i vicini di casa e diventa presto un "personaggio" e un idolo per il villaggio. Ben presto si mette in evidenza per le sue doti "culinarie" e per le sue sculture da giardino. Inoltre diventa un parrucchiere provetto disegnando acconciature e tagli alla moda. Le sue forbici gli permettono di compiere gesta in cui nessun umano è mai riuscito. Eppure Edward è un ragazzo sensibile, tanto da innamorarsi di Kim, interpretata da Winona Rider e figlia di Peg, la donna che l'ha accolto in casa. Edward le dedica una statua di ghiaccio, mentre attorno nevica intensamente e lei inizia a provare qualcosa di "forte" verso di lui. Ma il suo fidanzato Jim fa di tutto per ostacolarlo e allora lo scontro è inevitabile: ormai le persone del villaggio iniziano a dubitare fortemente di Edward, dopo alcuni episodi strani, primo fra tutti l'incidente occorso a Jim per mano di Edward. Così cacciato dal villaggio, il giovane ritorna nel suo castello seguito dalla bella e dolce Kim. Lo scontro finale avviene proprio nel vecchio maniero: Jim tenta infatti di riportare a casa la donna, ma Edward nel tentativo di proteggerla, lo uccide.
La storia è intrisa di sentimento e forti emozioni: la diversità di Edward è ritratta in ogni sua sfumatura e si riflette nel comportamento degli altri abitanti del villaggio, prima entusiasti poi delusi e diffidenti verso di lui. Spesso la società si comporta con indifferenza verso chi è più debole e povero di noi, ma a volte può accadere persino che queste stesse persone siano sfruttate e poi abbandonate. Per "gli altri" la persona "diversa" può far comodo inizialmente, ma spesso, dopo l'iniziale euforia, c'è un lento declino. Tanti purtroppo soffrono questa condizione e nessuno riesce a fare molto per evitarlo. Accogliere un "diverso" vuol dire preparare la società a qualcosa di nuovo, che spesso viene accolto con indifferenza e riluttanza. Faremo progressi quando riusciremo a diffondere e inculcare la cultura della"tolleranza" cercando di accettare chi può sembrare "diverso" per modi, comportamenti o identità sessuale. Purtroppo le premesse non trovano conclusioni immediate.E' facile giudicare oggi ed è molto difficile accettare qualcosa lontano dalla normalità. Eppure sono proprio queste le situazioni che rappresentano la normalità odierna...quella che molti credono di conoscere, ma nessuno concepisce realmente.
Ecco un video sulla storia di questo incredibile personaggio CLICCA.

lunedì 12 maggio 2008

Mondi virtuali


Una ragazza perde la verginità al telefono e lui viene denunciato per abuso sessuale. E' accaduto in Tunisia alcuni giorni fa e la notizia ha già fatto il giro del Mondo: durante una conversazione telefonica "eccitante" lei inizia improvvisamente a perdere sangue. Il ragazzo, secondo la legge tunisina, sarebbe "concausa" della perdita della verginità della ragazza e viene accusato di stupro dalla famiglia di lei. Ora sarà il giudice tunisino a verificare se ci sono o meno gli estremi per il reato: fatto sta che il ragazzo non può averla toccata e si dichiara innocente. La notizia ha ovviamente riportato di moda la questione "scottante" dei reati che avvengono attraverso mezzi mediatici o virtuali. Ancora oggi si discute se i reati che vengono commessi nelle comunità virtuali, come second life, siano concretamente punibili. Un caso di abuso contro minori è stato segnalato diversi mesi fa e denunciato da un' emittente tedesca. Ma non sono gli unici casi di reato commessi "virtualmente": già prima infatti si erano verificati stupri, atti di vandalismo e di violenza gratuiti. Molti stati europei hanno già condannato questi episodi e gli autori dei presunti reati sono stati espulsi dalla comunità e sono ora in attesa di giudizio. In un noto giornale americano, inoltre, è stato pubblicato un interessante articolo sulla concreta possibilità di "punire il reato virtuale come fosse reale". Vista l'espansione e l'importanza che alcune comunità virtuali stanno acquisendo oggi, sarebbe opportuno che esista una regolamentazione, soprattutto penale, anche all'interno di esse. Se è vero infatti che sempre più marchi, aziende e produttori si sono avvicinati a Second Life per promuovere prodotti e iniziative e se è vero che ormai si contano migliaia di utenti iscritti alla community, è giusto che ognuno assuma un comportamento "compatibile con le comuni regole di condotta e di rispetto quotidiane". Se l'intenzione è quella infatti di emulare la realtà creando mondi paralleli a noi, bisogna accettare ogni regola che viene seguita in un contesto sociale "reale". Inoltre è opportuno cercare di reprimere ogni impulso criminoso in qualsiasi ambito avvenga, evitando che possa propagarsi e destare allarme: il discorso vale quindi anche per i mondi virtuali. In ogni caso basta ricordare che dietro gli "avatar", cioè agli utenti delle chat e delle comunità on-line, ci sono delle persone in carne e ossa che vanno rispettate a prescindere. Eccon un link dove co sono alcune chat "virtuali" CLICCA

sabato 10 maggio 2008

A caccia di fantasmi


Le storie di fantasmi destano sempre un misto tra interesse e incredulità, che spesso sfociano nella paura e nell'angoscia. I posti infestati nel Mondo assomigliano un pò mete turistiche che tutti conoscono, ma nessuno frequenta per la bassa qualità dei servizi. Eppure c'è sempre qualcuno che apprezza questi luoghi per passione, studi o altri motivi personali. Sono i "cacciatori di fantasmi", persone che hanno passato anni alla ricerca di prove sulla loro esistenza e che hanno fatto di questo la loro ragione di vita. Questi individui svolgono un lavoro molto "tecnico" e "accurato" per individuare le fonti, i documenti e le notizie sui luoghi dove sono stati avvistati dei fantasmi e armati di buona volontà, vanno direttamente sul posto a verificarne la presenza. A volte capita di non trovare nulla e di fare un buco nell'acuqa, altre volte invece si ha la fortuna di avvertire qualche presenza "eterea" spesso in eterno conflitto con sè e gli altri, spesso in preda a tormenti che non lasciano via di fuga. Il compito di questi soggetti è trovare delle tracce, attestare la presenza di qualcosa, affrontare quello che molti non hanno il coraggio di "accettare". Quello sui fantasmi è un tema affascinante e suggestivo che molti scrittori hanno fatto proprio con le loro opere e scritti: di recente una famosa scrittrice inglese ha pubblicato un libro sui luoghi più infestati della Gran Bretagna, annotando le varie apparizioni e le tipologie di fantasmi che si possono trovare. L'ente per i beni culturali britannici ha addirittura stilato la classifica dei luoghi più infestati del Paese: al primo posto Blickling Hall, enorme dimora giacobiana nella campagna del Norfolk dove è possibile imbattersi in tre fantasmi, quello di Anna Bolena, decapitata nel 1536 per ordine del marito, quello del padre, Thomas Boleyn, che spesso si vede nei giardini del Palazzo Reale e quello di Sir John Fastolfe, primo proprietario di Blickling, immortalato, con il nome di Falstaff, da William Shakespeare. Se siete curiosi e vi trovate in Gran Bretagna un sopralluogo andrebbe fatto. Ma anche l'Italia non scherza: fantasmi di ogni tipo si aggirano tra i castelli diroccati e tra le dimore antiche dei borghi medievali. Spesso poi ci sono ville abbandonate in posti turistici dove pochi sospettano la presenza di spiriti. Volevo segnalarvi una mia esperienza in proposito: anni fa ho passato una splendida giornata a Sorrento con i miei amici e in quell'occasione ho scattato diverse foto al paesaggio. Solo oggi mi rendo conto di aver immortalato, a mia insaputa, uno dei posti più infestati del nostro Paese: la villa Nicolini risalente alla metà del XVIII secolo, guarda sorniona il paesaggio dall'alto della sua cima. Costruita attorno un' antica peschiera romana, la struttura è costruita su un cortile seicentesco dei cappuccini e si trova nei pressi di un noto Hotel sorrentino dove hanno alloggiato personaggi storici come G. Murat. A vederla da lontano sembra una tranquilla villa sul mare..eppure non avrei mai immaginato che dietro la sua storia si nascondesse un alone di mistero. Per vedere un filmato della villa CLICCA

mercoledì 7 maggio 2008

Libri in libertà

Se vi piace girare per strada, fare shopping o passeggiare nei parchi, gettate un occhio ogni tanto: con un pò di fortuna potreste trovare qualche libro abbandonato su una panchina, su un tram o in un ristorante. Si tratta di un nuovo fenomeno mediatico chiamato "bookcrossing" nato in America, ma presto diffusosi anche in Europa. In sostanza si tratta di un modo alternativo per dedicarsi alla lettura di un libro: invece di andare in libreria e scegliere quello preferito, ci si dirige in un posto dove ne è stato segnalato il "rilascio": per rendere la cosa fattibile però è necessario che chi va alla ricerca di un libro ne abbia nel contempo "abbandonato" un altro. In questo modo si creacun circolo"attivo" per il recupero dei libri "rilasciati". Esiste un sito internet dove è possibile registrarsi e segnalare il proprio libro, indicando esattamente dove è stato "abbandonato": ogni libro passerà nelle mani del lettore di turno e sarà poi di nuovo "messo in libertà". E' possibile tra l'altro lasciare commenti sul libro letto e consigliarlo agli altri. I posti dove bisogna cercare sono i parchi, i ristoranti, gli autobus, le sale d'aspetto, le stazioni e ogni altro luogo pubblico. I posti più gettonati, manco a dirlo, sono le panchine: è qui che ogni giorno viene rilasciato il maggio numero di libri.Consiglio quindi uno sguardo alla mappa del sito e un giro nei parchi più vicini alla località del rilascio. In alcuni Paesi americani è possibile trovare anche altri oggetti abbandonati: può capitare infatti di scorgere sulla panchina una macchina fotografica usa e getta legata ad un filo. Se la vedete non allarmatevi: non è stata certo dimenticata, ma messa lì apposta in modo che ogni passante possa scattare la sua foto ricordo. Il proprietario poi verrà a riprendersela dopo qualche giorno e anche in questo caso c'è un sito dove vengono raccolti tutti gli scatti. Un altro modo "alternativo" per condividere emozioni e ricordi.
Se volete saperne di più sul book crossing e sui libri che sono stati rilasciati CLICCA

Notizie Curiose


Pubblicità piccante: Cosa succede quando una nota agenzia di navigazione decide di mettere un cartellone pubblicitario nelle affollate vie di Napoli? Succede che gli incauti automobilisti sono portati a buttare l'occhio distraendosi alla guida. Sono tante le categorie coinvolte: tassisti, motociclisti e passanti, attratti dall'immagine a tutto tondo, si chiedono come sia possibile tanta generosità da parte di madre natura..Certo l'immagine non può passare inosservata.. diverse persone sono state avvistate ai piedi del "noto" manifesto intente ad ammirare le bellezze culturali, per nulla imbarazzate, ma anzi piuttosto incuriosite dalla foto. Anziani, giovani, madri indignate, ma anche semplici curiosi o guardoni di turno. Se volevano fare colpo certo ci sono riusciti davvero: la trovata pubblicitaria che gioca sui doppi sensi dei vulcani ha funzionato: l'Etna e il Vesuvio non sono mai stati così vicini" recita lo slogan: e come dargli torto.
Matrimonio in webcam: ormai i matrimoni non sono più quelli di una volta: pare infatti che una coppia di fidanzati, lontati a causa del lavoro, sia convolata a nozze via webcam. La storia sembra una telenovela ed ha destato l'attenzione dei media. Raphael e Sarah (questo il loro nome) lavorano in Europa: lui a Londra, lei in Costa Azzurra. Un giorno però lui riceve una promozione sul lavoro e si trasferisce a Shangai. Lei non riesce ad ottenere il visto per andarlo a trovare in Cina perchè i tempi sono troppo lunghi: l'unico modo per averlo subito è sposarsi, l'unico modo per farlo è in webcam. E così i due si sono ritrovati davanti al pc (lui dalla Cina lei dall'Europa) per convolare a nozze. vantaggi? Risparmio sulla cerimonia e ottenimento del visto immediato: Sarah infatti ha ottenuto il visto grazie al suo status di moglie, riconosciutole a tutti gli effetti. Internet ormai annulla le distanze e rende possibile anche questo. E il viaggio di nozze? Beh spero che almeno questo lo facciano insieme..perchè via webcam sarebbe triste.

lunedì 5 maggio 2008

Happy planet: come imparare le lingue.


My happy planet è un Mondo dove conoscere persone imparando nuove lingue. Si tratta di una novità assoluta in termini "telematici" perchè consente uno scambio culturale inedito, mai sperimentato prima in rete. Con questo nuovo servizio infatti la cara vecchia "corrispondenza" va definitivamente in soffita, lasciando spazio a tutto ciò che internet può offrire. Attraverso una rapida iscrizione gratuita è possibile iniziare a conoscere gli utenti di happy planet, cercando di "scovare" quelli che parlano la lingua che vorremmo imparare: il servizio infatti funziona così: se io parlo Italiano e voglio imparare l'inglese, cercherò tutti quegli utenti che parlano bene l'inglese e vogliono imparare l'italiano. Si creano così delel vere lezioni virtuali che possono essere gestite interamente dagli utenti. Ognuno sceglie come imparare la lingua o come gestire i contatti: attraverso msn si può imparare a scrivere mentre con skype si può interloquire ed esercitarsi sulla pronuncia delle parole. Ma a parte il lato didattico, il sito è interessante sotto più aspetti: Da un lato infatti si conoscono persone appartenenti a mondi e a culture differenti che possono insegnare tanto sotto ogni punto di vista. Dall'altro lato c'è la possibilità di programmare viaggi in altri Paesi o conoscere dal vivo gli utenti. Con happyplanet internet non ha più confini. Questo il link del sito CLICCA

Prove scritte


Quando non si sa cosa scrivere l'unico pensiero che frulla in testa è questo: prima o poi dovrò buttare giù due righe, ma quando? La cosa non è semplice come sembra. Quella di scrivere è un'arte che oggi improvvisano un pò tutti, senza seguire regole precise a parte quelle ortografiche e grammaticali. Non si tratta tanto di quanto scrivere..ma di quando e come farlo. I problemi maggiori infatti s'incontrano nel momento in cui ci troviamo davanti ad un foglio bianco o a righe perpetue: la prima cosa che attraversa la nostra mente è di rimandare il progetto e lasciare che quel foglio rimanga intatto, così come è stato creato. Eppure il bello è proprio questo : riuscire a violare quel foglio cercando di sviluppare un incipit che ci convinga ad andare avanti. Si dice infatti che chi ben comincia è a metà dell'opera e non è mai troppo tardi per iniziare qualcosa. Statisticamente infatti chi inizia bene termina meglio, è una costante naturale" ed è così in molti casi..nelle prove di esame, nei concorsi, nelle sfide quotidiane. Rompere il ghiaccio, farsi coraggio, intraprendere un discorso sono cose che molti faticano a fare. Le grandi imprese si costruiscono con il tempo, senza fretta, attraverso un percorso a tappe crescenti. Dicono infatti che chi affronta meglio le "tappe" iniziali, arriva prima al traguardo. Succede diversamente invece a chi arranca nelle prime fasi, cercando poi di recuperare il tempo perso. Quello che voglio dire è che chiunque può soffrire della sindrome dello scrittore e il più delle volte è qualcosa di difficilmente curabile. Può capitare ai migliori..figuriamoci a chi non ha voglia nè tempo di scrivere. E chi cerca di superarla spesso deve arrendersi e aspettare che passi. Il problema infatti non può essere risolto a monte, ma va affrontato a valle: mi spiego...è inutile scrivere quando non se ne ha voglia: così facendo si finisce per stare peggio prolungando l'agonia. Bisogna scrivere quando siamo convinti di volerlo fare, in modo naturale e semplice, come se si stesse raccontando qualcosa agli altri. Così facendo la cosa viene molto più spontanea e non diventa per nulla pesante. E vedete che quando saremo chiamati a cimentarci in un compito scritto tutto diventa più immediato e naturale, perchè non lo faremo controvoglia. Le regole per scrivere bene sono tante e sono più o meno valide: Umberto Eco ne ha raccolte alcune CLICCA

giovedì 1 maggio 2008

Anticipo d' Estate

Primo assaggio d'Estate in questo primo maggio: la Costiera rappresenta la perla della nostra regione e ogni paese è una parte della conchiglia che la contiene. Qualcosa di simile non esiste al Mondo o forse c'è solo qualche "spenta" riproduzione. C'è sempre qualosa di nuovo quando si arriva sul posto, qualcosa che prima c'era, ma non si era notato. Si respira aria diversa lungo la via che s'inerpica sulla valle, ma il tema è sempre il più classico e unico: il verde degli alberi si alterna ai campi vinicoli, il blu del mare si perde nel cielo terso, il giallo dei limoni macchia la vegetazione dando un tocco di colore acceso e intenso...la natura come sempre si risveglia dopo un inverno avido di sussulti gelidi, ma sempre sferzante. Nel piccolo paese delle ceramiche i turisti affollano le vie del mare e si concedono una breve vacanza fuori tempo. Alberghi, ristoranti e bar sono già pieni di clienti e si godono questo inatteso anticipo d'estate. La spiaggia è ancora brulla, scura, senza un motivo trainante. I bagnanti sono incerti se sostare o gettarsi altrove. Intorno un via vai di ragazzi e famiglie con bambini curiosi. Le macchine sostano lontane negli appositi spazi dopo ricerche affannose: il parcheggio in molti casi è un miraggio e si cercano zone tranquille. Le ore corrono seguendo il passaggio del sole e della folla. C'è chi si disseta alla prima fonte e chi passeggia lungo il ponte sul fiume. C'è interesse per le vetrine e per i piccoli negozi di souvenir. Chi riesce cerca di portare a casa un ricordo, chi non ha tempo cerca di scattare qualche foto. C'è fermento fino ad una certa ora, poi molti si ritirano e si affrettano a tornare. Tra un aperitivo veloce e una sosta al bar, si intersecano file di macchine senza tregua, pronte a partire. E la giornata scorre all'imbrunire... dietro le luci delle case e delle auto in coda.

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