sabato 8 maggio 2010

Happy Family


Il nuovo film di Salvatores, Happy Family, racconta la storia di due famiglie, apparentemente diverse, ma piene di profonde contraddizioni. Il titolo Happy Family è un eufemismo: in realtà nascoste tra i sorrisi ci sono tristezza, fobia e insoddisfazione per la vita. Nel film si esorcizza la paura di vivere, quello che impedisce a molti di godere delle piccole cose quotidiane senza farsi affliggere dall’ignoto e dall’imponderabile. Le fobie moderne sono tante, molti ne soffrono ed è difficile superarle: la paura di volare, di incontrare persone, di ammalarsi, di restare soli, di fallire, di perdere i nostri affetti, di innamorarsi, di lasciarsi, di divorziare, di trovarsi al posto sbagliato al momento giusto o di non trovare il tempo per sè stessi e gli altri- E queste sono soltanto le fobie “più grandi. A volte le paure peggiori sono quelle più insignificanti, che si insinuano nel cervello senza trovare via d’uscita, quelle che ci affliggono per la loro pungente ossessione e che arrivano senza un motivo apparente, quasi a volerci sfidare. Ogni personaggio nel film ha paura di qualcosa: la figlia Caterina pensa di emanare cattivi odori perché le rosse solitamente puzzano. I genitori sono preoccupati perché il proprio figlio vuole sposarsi troppo presto e quando capiscono che la sua “promessa sposa” non lo vuole più, si preoccupano che possa diventare gay. E poi c’è il padre-marito scosso per via di un tumore. la moglie che non trova più stimoli per il marito e la nonna “imbranata” che non ricorda le cose e dice di non saper fare i dolci. E poi i figli che non sanno cosa fare della loro vita, la madre apprensiva per la figlia troppo libertina, il marito insoddisfatto della propria vita e del proprio lavoro…insomma ci sono dei veri casi umani da gestire. E chi meglio può farlo se non il protagonista? Fabio De Luigi interpreta non a caso uno scrittore in erba che decide di scrivere un film originale, che possa colpire il pubblico. Per farlo raccoglie diversi personaggi, li fa interagire tra loro, li inserisce in un contesto cercando di intrecciare le loro storie. Il compito non è per niente facile, anche per via delle continue lamentele degli attori, che vogliono ritagliarsi una parte importante nel film. E così la trama non decolla e lo scrittore è costretto a rivedere i suoi piani ritrovandosi catapultato nel suo film e interagendo con i suoi stessi attori. Insomma un film nel film, un intreccio di vite sospese tra realtà e finzione, tra colpi di scena, scene tragicomiche e confessioni introspettive. Salvatores presenta i suoi personaggi in cerca d’autore, cercando di trovare una collocazione che possa renderli unici e particolari. Il regista segue un percorso preciso nello sviluppo della trama: nella prima parte gli attori si presentano al pubblico, raccontando la propria vita e i propri interessi: fase importante perché i personaggi si mettono a nudo confidando le loro debolezze e le loro paure. Successivamente nella seconda parte è il protagonista a rendersi partecipe in prima persona e a farsi conoscere al pubblico: è difficile però intrattenere rapporti con gli attori quando sai che quegli stessi attori sono una tua creazione. Ogni scrittore dovrebbe rimanere fuori dalla storia e concentrarsi sul suo sviluppo, senza farsi condizionare da nessuno. Eppure a volte questo non è possibile. La scena dove vengono lanciati i titoli di coda dopo l’ennesimo buco nell’acqua dello scrittore fa storcere il naso allo spettatore che si riprende quando capisce che è solo un trucco. Il film è un’estremizzazione della vita, dove tutto sembra normale, ma in realtà non lo è. E alla fine viene spontaneo chiedersi se sia meglio essere sé stessi fino in fondo, rischiando di essere tagliati fuori da tutto o fingere di essere qualcun altro per interagire con la società. A voi la risposta.

lunedì 12 aprile 2010

I Soliti Ignoti

I Soliti Ignoti è un programma che va in onda tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle 20:30 su raiuno ed è condotto da Fabrizio Frizzi. Il gioco è molto avvincente ed è seguito quotidianamente da migliaia di spettatori. Per partecipare e vincere bisogna condurre un'indagine degna del migliore Sherlock Holmes nel tentativo di svelare le identità nascoste e vincere il montepremi finale. Il concorrente di turno deve appunto svelare i volti dei misteriosi personaggi cercando di indovinare quale professione svolgono. Per farlo deve affidarsi alla fortuna e all' intuito e sfruttare al meglio i tre indizi che ha a disposizione. Ogni indizio rappresenta un aiuto per scoprire l'identità del personaggio ed è formato da tre frasi, alcune indicative altre meno. Spesso capita che tra i misteriosi personaggi ci sia qualche volto noto del mondo dello spettacolo la cui identità è facilmente rintracciabile. Le difficoltà però aumentano man mano che si prosegue nel gioco e si arriva alle ultime identità, dove spesso compaiono i mestieri più bizzarri. Ad ogni identità infatti è assegnato un montepremi che si va a cumulare ogni volta che il concorrente indovina: basta sbagliare però anche solo una volta per ritornare a zero. Va detto che ogni identità deve rimanere in silenzio per qualche minuto per poi svelare se svolge la professione che gli è stata attribuita. Il gioco ha qualcosa di interessante, che coinvolge lo spettatore in modo diretto: sarà forse l'istinto inconscio in ognuno di noi di indagare sulla vita degli altri e svelare le identità nascoste?

giovedì 11 marzo 2010

Viaggio attraverso il buio del mare

Indescrivibilmente viaggio attraverso il buio del mare. Nel blu dei colori marini, nel nero dei sussulti notturni, nel bianco del chiarore lunare. E se i pensieri vagano riflessi nelle onde, la mente è rivolta verso luoghi lontani, dove tremolii di luci si affiancano agli echi del mare. Tutt'intorno la brezza li avvolge nel vuoto, rendendoli immobili e insensibili a tutto.

"Capitano..siamo ancora lontani..ci vorranno ancora tre giorni prima di toccare terra.."

Lo so..la grande isola sperduta, preda di avidi ignavi e da anni terra di conquista, è molto distante da noi. C'è un posto nel mondo dove ognuno può ritrovare se stesso, ma dove pochi sono davvero felici: non esiste sulle mappe ed è difficile trovarlo. Vago da anni alla ricerca di esso e lo stesso vaga da tempo nei miei pensieri. C'è tempo per rivangare il passato, poco tempo per dedicarsi al presente. La strada è ancora lunga purtroppo e i miei pensieri sono là, immersi nel buio della notte e toccati dalle acque profonde.

"Capitano..c'è burrasca in arrivo..dovete entrare. Siamo preoccupati per le condizioni del tempo."

..C'è una tempesta in arrivo, come accade spesso. Ma le parole che la preannunciano mi scivolano addosso. E’ come se ogni limite esista per essere superato, come se ogni traguardo necessiti di ostacoli intermedi, come se la natura dia prova della sua forza. Succede a tanti, forse a troppi: si cambia stile, umore, indole da un giorno all'altro..senza segni premonitori.E in natura succede lo stesso.Il mare a tratti risplende a tratti diventa cupo mostrando due lati della stessa medaglia: e questo è terribile, bello, affascinante insieme ma non proprio etico. Sembra tanto una promessa incompiuta, un vortice di illusioni e doppi sensi, un castello fatto di carta e di aria. Eppure ogni elemento naturale compie da sempre la sua metamorfosi..anche se a occhio nudo non si avverte. Fortuna che tutto si ripete e tutto torna come prima, cosi nulla può sfuggire allo sguardo disattento,ciclicamente immobile.

"Capitano allora? La stanno aspettando. Non c'è più tempo. Bisogna provvedere"

Si arriva ad un punto in cui il dovere chiama gli audaci e tutto riecheggia nel vuoto. Tutto è dovuto ma niente è effettivamente possibile. Non mi resta che andare, lasciando traccia dei miei pensieri lungo il flusso dei ricordi. E' un atto dovuto..o un altra fittizia richiesta di aiuto? In attesa di chiarirlo, mi occupo degli altri, mentre cerco di capire e scoprire me stesso.

lunedì 22 febbraio 2010

Valerio Scanu vincitore del Festival di Sanremo 2010


La favola di Valerio Scanu rivive attraverso le immagini del Festival ormai trascorso: la vittoria a Bravo Bravissimo, il secondo posto ad Amici, l'esclusione da Sanremo, il ripescaggio e la vittoria finale. In queste tappe cruciali è racchiusa la storia di un ragazzo dall' indubbia bravura artistica che ha finalmente coronato il sogno della sua vita, consacrandosi tra gli artisti più grandi del palcoscenico musicale. Ma andiamo con ordine: nell'edizione di Bravo Bravissimo del 2002, all'età di 12 anni Valerio trionfa con "Cambiare" di Alex Baroni che interpreta in modo eccellente, ponendosi una spanna più in alto degli altri "piccolo talenti" in gara. Già in quella occasione Mike Bongiorno riconosce l'indiscusso talento di Valerio e le sue doti da grande interprete. Qualche anno dopo Valerio ci riprova con X Factor, arrivando alla fase finale delle selezioni: ma in quel caso viene preferito a Tony Maiello (peraltro vincitore della categoria giovani di Sanremo 2010) Ecco allora spalancarsi la porta di Amici, dove Valerio accede come cantante sotto la guida tecnica di Luca Jurman, suo assistent coach. Dopo aver partecipato al serale, Valerio arriva secondo, dopo Alessandra Amoroso, che vince l'edizione di Amici. Arriviamo così al 2010: Valerio Scanu partecipa al Festival di Sanremo con una canzone scritta da Piedavide Carone, cantautore di Amici e intitolata "Per tutte le volte che". Il pezzo non convince la giuria demoscopica che lo elimina al primo turno. Il giorno dopo però la canzone viene ripescata e il ragazzo può rientrare in gara: il sogno di Valerio continua. Durante la serata dei duetti Valerio canta con Alessandra Amoroso, incantando la platea dell'Ariston. Il duetto con Alessandra lo rende ancora più forte, tanto che il giorno successivo viene incluso tra i 3 finalisti del Festival insieme a Pupo, Emanuele Filiberto e Marco Mengoni (vincitore della terza edizione di X Factor). Il televoto e l'orchestra premiano il ragazzo, che si piazza davanti a nomi illustri come Irene Grandi, Malika Ayane e Simone Cristicchi. Sul palco sono rimasti soltanto in tre: dopo l'ultimo appello al pubblico, Antonella Clerici annuncia che il vincitore del festival è proprio Valerio. Grande entusiasmo tra la folla dell'Ariston, divisa tra lui, Marco Mengoni e il trio composto da Pupo e il principe Filiberto e Canonici. Ancora una volta vince un ragazzo di Amici, dopo la vittoria di Marco Carta dello scorso anno. Ancora una volta si tratta di un sardo, a testimonianza che la regione isolana riesce sempre a sfornare grandi voci e talenti. Ma c'è di più: anche quest'anno il vincitore la spunta sulla canzone polemica del Festival: "Italia amore mio", come era accaduto per Marco Carta contro Povia, finito secondo con "Luca era gay". Insomma, la storia di Valerio somiglia molto a quella di Marco, peraltro anche lui "pupillo" di Luca Jurman, che l'ha voluto fortemente nel programma di Amici. Ma analogie a parte, quella di Scanu è una storia diversa dalle altre. La sua canzone, nonostante l'esclusione iniziale, si è dimostrata all'altezza di un Festival come quello della musica italiana. La frase "far l'amore in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi" è già diventata un tormentone, per la sottile leggerezza che prelude a un'intensa passione, che non ha confini. Una canzone che si ricorda facilmente e che conquista subito per la sua immediatezza. Un pezzo intenso e surreale, dedicato all'amore e al suo mondo, L'autore del brano peraltro è un altro ragazzo di Amici, Pierdavide Carone, che le case discografiche già si contendono per la sua capacità di emozionare scrivendo canzoni. L'intepretazione di Valerio e il significato delle parole scritte da Pierdavide hanno reso questa canzone assolutamente vincente.

mercoledì 17 febbraio 2010

La vigilia di un evento sportivo

La vigilia di un evento sportivo è sempre particolarmente sentita. Fa un certo effetto sapere che quest’anno non c’è solo una squadra a prendervi parte, ma un’intera città. Avellino è riuscita a rendersi protagonista anche in questo, dimostrando di volere fortemente l’organizzazione di un grande evento sportivo, come mai era successo in Irpinia prima d'ora. Qui da un po’ di anni il basket è diventata una piacevole realtà, che ha premiato il lavoro di quanti si sono avvicinati al mondo del basket con sacrificio e dedizione e che ha regalato numerosi successi e soddisfazioni. Dopo la conquista della Coppa Italia nel 2008 e la partecipazione ai playoff e all’Eurolega era difficile poter chiedere qualcosa di più alla società Scandone e alla sua squadra. E invece quest’anno per la felicità dei tanti appassionati di basket, Avellino ha il compito e l’onore di ospitare le Final Eight, uno degli eventi cestistici più importanti. Per una settimana i riflettori saranno tutti puntati sulla città irpina, pronta ad ospitare giornalisti, tifosi, appassionati e giocatori che prenderanno parte alle Final Eight. A dare lustro all' evento un’intera macchina organizzativa frutto della collaborazione di società, istituzioni e addetti ai lavori. Le Final Eight non saranno soltanto un evento di sport, ma una spettacolare kermesse ricca di appuntamenti e iniziative pronte a coinvolgere un’intera popolazione; merito di una società che ha saputo coltivare un progetto serio, portando in pochi anni il basket irpino alla ribalta. L’evento “Final Eight” porta la data del 18 febbraio 2010, ma l’attesa della vigilia è forte e si respira da ormai diversi giorni. E come ogni evento che si rispetti, anche l’attesa per il suo svolgimento lascia piacevoli ricordi e forti emozioni.

martedì 16 febbraio 2010

Lo scorpione

Lo scorpione fa parte della famiglia degli scorpionidi le cui estremità boccali (i palpi) sono fatte a tenaglia e fissate sulle mascelle. Il corpo è allungato e termina con una lunga coda al termine della quale c'è un aculeo velenoso. Questo aculeo è munito di due piccoli buchi da cui fuoriesce il liquido venefico. Gli scorpioni hanno otto piedi e sei occhi, corrono velocemente e sono soliti incurvare la coda verso terra. Ci sono tantissimi tipi di scorpione in ogni parte del Mondo. In Europa sono lunghi pochi centimetri, in Africa e in India possono raggiungere anche i sedici centimetri. Vivono nei luoghi sabbiosi, ma odiano il sole tanto da prediligere luoghi umidi e coperti, come pietre e massi. Mangiano altri insetti più piccoli (come ragnetti e mosche), ma in genere si nutrono anche di foglie e vegetali. La pericolosità del veleno è inversamente proporzionale alla lunghezza: più uno scorpione è piccolo più il suo veleno è potente e letale. Questo accade perchè la natura ha voluto "proteggere"gli scorpioni più piccoli dai possibili attacchi dei predatori dotandoli di un'arma venefica letale. Ovviamente esistono alcune eccezioni: gli scorpioni europei pur essendo molto piccoli sono del tutto innocui: la sue puntura causa soltanto un pò di gonfiore ed è meno potente di quella di un'ape. Incontrarne uno non desta particolare preoccupazione: lo scorpione è infatti un animale timido che se non minacciato, difficilmente attacca gli altri animali, figuriamoci l'uomo. L'unica specie europea più pericolosa delle altre è il buthus occitanus, riconoscibile per il colore giallo e le chele sottili. Il buthus occitanus si può trovare in Spagna o in Costa Azzurra, ma non è diffuso negli altri Paesi europei. Il suo morso può provocare oltre al gonfiore, febbre alta per due o tre giorni: nel film "Marcellino Pane e Vino il protagonista viene morso da uno scorpione giallo e rischia di morire per la febbre alta: si tratta proprio del buthus. Gli scorpioni dell'Africa e dell'Asia, invece, sono particolarmente pericolosi e ne esistono alcune specie davvero letali di cui non si conosce ancora l'antidoto. Il più velenoso in assoluto è il death stalker originario del Nord Africa e di alcune zone del Centro. I sintomi sono terribili: panico e febbre nei primi minuti, convulsioni e coma nel giro di mezz'ora. Un altro scorpione africano pericoloso è il Leirus quiquestratus, diffuso nelle zone desertiche. Il suo veleno è un mix di neurotossine che provocano l'edema polomonare. Fortunatamente la sua puntura nella maggior parte dei casi non è letale, ma va curata. Ci sono specie di scorpioni africane di grandi dimensioni: solitamente la loro puntura provoca soltanto un dolore lancinante ma il loro veleno è poco efficace: la loro arma più letale sono infatti le tenaglie con le quali uccidono le loro prede. Sullo scorpione esistono molti racconti e leggende: gli antichi conoscevano bene questo insetto, tanto da collocarlo nello Zodiaco tra i dodici segni. Plutarco racconta di aver visto qualcuno mangiare degli scorpioni: in effetti anche oggi in alcuni Paesi del centro America si mangiano comunemente. In altri Paesi invece sono molto buoni gli scorpioni d'acqua cotti. Esiste un arabo, Majed al-Maliki, che ha mangiato 22 scorpioni vivi entrando così nel guiness dei primati. Una donna tailandese ha invece convissuto per 33 giorni in compagnia di 5700 scorpioni velenosi. In India si usa giocare e scommettere con gli scorpioni: solitamente se ne prendono due, si mettono sotto un bicchiere di vetro in cui fa passare fumo di tabacco. Questo fumo li eccita a tal punto da spingerli l'uno contro l'altro in una lotta all'ultimo sangue. La lotta termina sempre con la morte di uno dei due scorpioni. Spesso di parla inoltre di suicidio dello scorpione, quando l'insetto inizia a muovere continuamente la cosa come se volesse colpirsi da solo. In realtà è stato frutto di un esperimento crudele in cui uno scorpione è stato messo in una cintura di brace ardente, costretto a divincolarsi in cerca di una via di fuga. In questo caso lo scorpione muore per il calore, non perchè si punge. Lo scorpione, come tutti gli animali, ha degli strani comportamenti: la femmina ad esempio mangia i suoi figli quando non può trovare altro cibo. Ma in genere lo scoprione è sempre stato ritratto come un animale infido e crudele. Penso molti conosceranno la storia della rana che accetta di portare sulle spella uno scorpione per aiutarlo a guadare il fiume: ebbene la rana fu colpita alle spalle nonostante avesse aiutato l'insetto. Eppure lo scorpione esercita un fascino particolare: nel nostro Paese si era diffusa l'usanza di allevare scorpioni in casa per passione o collezionismo. Il nostro ordinamento consentiva in un primo momento l'importazione di scorpioni da altri Paesi in quanto non compresi nella lista degli animali pericolosi. L'unica norma infatti in materia (del 1992) vietava soltanto l'importazione di rettili e mammiferi. Aveva fatto scalpore il caso di una cassa di scorpioni velenosi del Nord Africa atterrata all'aereoporto di Milano diversi anni fa: in quel caso alcuni di essi erano addirittura fuggiti tra lo spavento degli addetti al deposito. Molti veterinari avevano avvertito sulla pericolosità delle importazioni di animali cosi pericolosi, peraltro destinati al commercio privato e non ai centri di ricerca. Con la legge 213/03 è stato introdotto il divieto di detenere aracnidi pericolosi in casa. In particolare la legge si riferisce a quegli aracnidi (ragni, scorpioni ect..) che possono provocare effetti invalidanti o mortali per l'uomo o che comunque possono costituire pericolo per l'incolumità pubblica. Inizialmente la legge ha dato adito a diverse interpretazioni stante l'assenza di una lista esaustiva che comprendesse tutte le specie "oggettivamente" pericolose per l'uomo". E così nei primi tempi, senza un regolamento applicativo, si è finiti spesso coll'applicare la norma in maniera esageratamente restrittiva, estendendola a tutti gli aracnidi, anche a quelli del tutto innocui. E' stata pertanto istituita una commissione parlamentare nel tentativo di stilare una lista degli aracnidi pericolosi per l'uomo. In seguito l'associazione sull'Aracnologia che ha partecipato indirettamente alla Commissione, ha stilato una lista esauriente sotto il profilo medico e entomologico che però la commissione ha recepito senza però portare a termine l'iter di ratifica della legge. La lista, pertanto, viene utilizzata solo in via ufficiosa, senza un riscontro legale effettivo. A conclusione di questo chiunque detiene un aracnide può incorrere in pesanti sanzioni, come prevede la legge 213/03, a patto di dimostrare sotto la sua responsabilità e a proprie spese, che l'animale detenuto non sia pericoloso per l'uomo. La dimostrazione diventa difficile considerando che non c'è una lista ufficiale e che gli organi addetti al controllo spesso non sono in grado di effettuare adeguati controlli in merito. L'onere di dimostrare la mancata pericolosità di un aracnide ricade oggi unicamente sul detentore, che si assume la piena responsabilità. Ci sono in verità alcune fiere dove è permessa la vendita di aracnidi. Questo avviene grazie alla collaborazione tra privati e enti locali addetti al controllo purchè si rispetti la lista ufficiosa stilata in materia. Ciò significa che chi acquista aracnidi in occasione di fiere è direttamente responsabile del suo gesto e, nel caso ci fossero controlli, dovrà dimostrare che l'animale non è pericoloso per l'uomo. Come visto la situazione è piuttosto ambigua per alcuni aspetti, ecco perchè molti nel dubbio preferiscono evitare di comprare aracnidi, in attesa di un chiarimento legislativo in tal senso.

giovedì 11 febbraio 2010

Arriva Dante's Inferno


Un'interessante rivisitazione dell'Inferno dantesco è quella che ci viene proposta dai realizzatori di Dante's Inferno, uno dei videogame più attesi dell'anno. Nel gioco impersoniamo Dante Alighieri nelle vesti inedite di un cavaliere d'altri tempi chiamato a salvare Beatrice dalle mani della morte. Per farlo dovrà rubarle la falce e affrontare i 9 cerchi infernali, combattendo contro i demoni e i mostri che troverà lungo il cammino. Durante questo viaggio Dante ha la possibilità di assolvere o condannare le anime dannate, di utilizzare alcuni incantesimi e di combattere con armi potenti, che infliggeranno colpi e ferite mortali ai nemici. Il gioco è realizzato molto bene e la grafica è curata nei minimi dettagli: gli scenari e i paesaggi infernali sono inquietanti per non parlare dei demoni da sconfiggere, alcuni davvero terrificanti. Non sono mancate lamentele per via della mancata fedeltà con l'opera dantesca. In effetti però il gioco va visto come tale e non come un rifacimento della Divina Commedia, peraltro inutile quanto inopportuno. La bellezza di Dante's Inferno sta nell'originalità del gioco e nella ricostruzione digitale dell Inferno dantesco, a cui vengono aggiunti importanti dettagli e novità assolute. Il gioco è disponibile nei negozi dal 10 febbraio 2010

Peccatori nell'Inferno dantesco

Quello degli Inferi è un mondo che da sempre risiede nell'immaginario collettivo: è descritto in modo mirabile nell'Odissea omerica e fa da sfondo al mito di Orfeo ed Euridice. Ma quella che preferisco in assoluto è la caratterizzazione dell'Inferno dantesco: un viaggio nel lato oscuro del peccato, dove tra pianti e lamenti strazianti, le anime dannate sono costrette a scontare i loro peccati. Il viaggio del poeta fiorentino è un percorso a tappe che partendo dall'Inferno giunge in Paradiso passando per il Purgatorio. Nel suo percorso "infernale" Dante è accompagnato dal sommo Virgilio, (secondo gli studiosi il simbolo della ragione umana) che conduce l poeta tra i diversi gironi, iniziando così un viaggio che porterà fino al contatto diretto con Dio. L'Inferno dantesco è rappresentato come una immensa voragine a forma di cono rovesciato, situato sotto la città di Gerusalemme. La forma si sviluppa lungo una serie di 9 cerchi concentrici (5 appartenenti all'Alto Inferno e 4 al basso Inferno) che diventano sempre più stretti a mano a mano che ci si allontana dalla luce terrestre. Ci sono due costanti, infatti, che accomunano i dannati nell'Inferno dantesco: la prima è che essi percepiscono la lontananza da Dio come la pena maggiore: ciò significa che quanto più si è lontani dalla luce divina, tanto più straziante è la pena da scontare. La seconda riguarda la scelta delle pene legata alla legge del contrappasso, che colpisce i peccatori in modo analogo o contrario a come si comportavano in vita. L'Antinferno ospita coloro che non hanno fatto mai niente di buono o di cattivo in vita e quando occorreva se ne sono lavate le mani. Si tratta in sostanza degli ignavi, condannati a correre nudi inseguendo una bandiera senza stemma, punti da vespe e mosconi: il loro sangue misto alle lacrime è raccolto da putridi vermi. Tra i personaggi del vestibolo vanno ricordati Papa Celestino V (quello che per viltade fece il gran rifiuto) e Ponzio Pilato. Nel primo cerchio dell'Inferno (il Limbo) troviamo i non battezzati o quelli nati prima di Cristo: si tratta di persone condannate a "desiderare invano di vedere Dio" e che pertanto non hanno particolari colpe. La lunga lista di persone presenti in questo cerchio (che comprende tutti i filosofi greci) fa intendere proprio questo. Il secondo cerchio è dedicato ai lussuriosi, travolti incessantemente dalla bufera, come in vita dalla passioni (Paolo e Francesca). Il terzo cerchio ospita invece i golosi,stesi a terra nel fango fetido, graffiati e morsi da Cerbero. Ciacco, che in italiano vuol dire anche maiale, ne è un rappresentante eccelso. Nel quarto cerchio troviamo gli incontinenti, divisi in avari e prodighi. La loro pena consiste nel portare dei massi su e giu per una montagna offendendosi ogni volta che si incontrano. il movimento continuo e inutile del rotolare dei massi sta ad indicare l'inutilità delle loro azioni: chi è troppo avaro o prodigo infatti non raggiunge alcun risultato nella vita. Proseguendo col quinto cerchio troviamo gli iracondi (sempre in collera con il prossimo) e gli accidiosi (pigri e svogliati con tutti): i primi sommersi nella palude dello Stige si fanno male a vicenda, i secondi sono costretti a rimanere sommersi senza potersi alzare. Interessante il sesto cerchio dove risiedono gli eretici (Epicuro, Farinata degli Uberti e Cavalcante) costretti a vivere in tombe infuocate. Nel settimo cerchio spazio ai violenti divisi in 3 gironi: nel primo ci sono i violenti contro il prossimo, costretti a tuffarsi nel fiume di sangue bollente (il Flagetonte) ad una profondità diversa a seconda della colpa (i tiranni fino agli occhi, gli omicidi fino al collo e i predoni fino al petto). Ne fanno parte, tra gli altri, il Minotauro, Teseo e Arianna. Del secondo fanno parte, invece, i violenti contro sè stessi divisi in suicidi e scialacquatori: i primi vengono trasformati in alberi secchi mentre i secondi sono sbranati da cagne inferocite. Nel terzo girone, infine, ci sono i violenti contro Dio e la Natura divisi in bestemmiatori, sodomiti e usurai, costretti a stare sdraiati o seduti su una spiaggia incendiata sotto una pioggia di fuoco. L'ottavo e il nono cerchio ospitano i dannati che si sono resi colpevoli delle peggiori nefandezze. Nell'ottavo cerchio, diviso in bolge, ci sono i dannati fraudolenti, coloro che non si fidano del prossimo o che lo raggirano. Tra essi vanno ricordati i ruffiani e seduttori (che corrono in cerchio sferzati da demoni) gli adulatori e lusingatori (immersi nello sterco), i simoniaci (costretti in fosse a testa in giu) i maghi e indovini (costretti a camminare con la testa torta all'indietro perchè in vita hanno sempre voluto guardare al futuro), i barattieri (sommersi nella pece bollente), gli ipocriti (coperti da cappe di piombo dentro e dorate fuori) e i ladri (con le mani legate da serpenti con cui si fondono). Particolare attenzione viene dedicata, poi, a tre categorie di fraudolenti: i consiglieri, tra cui figurano Ulisse e Diomede, costretti all'interno di una fiamma biforcuta, i seminatori di discordia (Maometto), straziati a colpi di spada con ferite che una volta rimarginate vengono riaperte dai diavoli e i falsari, tormentati dalla lebbra e dalle scabbia (Adamo). Il nono e ultimo cerchio raccoglie i dannati della peggiore specie: i traditori. Questi peccatori si trovano in diverse zone dell'Inferno tutte raccolte nel nono cerchio. Nella prima zona ci sono i giganti e sfidanti delle divinità, tra cui il Pelide Achille, (condannati all'immobilità nel pozzo) e i traditori dei parenti (immersi nel ghiaccio col viso rivolto in giù). Nella seconda zona abitano i traditori della patria, immersi nel ghiaccio col viso rivolto in sù. Famosa è la vicenda del Conte Ugolino e dei suoi figli. Completano il quadro i traditori degli ospiti, immersi nel ghiaccio con gli occhi congelati e i traditori dei benefattori, completamente immersi nel ghiaccio. Questi ultimi sono i peccatori per eccellenza, condannati ad essere maciullati continuamente da Lucifero e sono Giuda, Bruto e Cassio. famosi per aver tradito Gesù e Giulio Cesare.

martedì 9 febbraio 2010

L'arancia annoiata


Chi la considera "esilarante", chi "dissacrante", chi ancora "spassosa": l'arancia "annoiata" sta spopolando ormai da tempo su you tube e i suoi video sono i più cliccati di sempre. "The annoying orange" è un'arancia parlante, che muove gli occhi e grigna i denti: se ne sta in disparte fino a quando qualche altro frutto o vegetale non interagisce con lei ed è allora che inizia lo spasso. Un volta individuata la sua vittima, l'arancia inizia a sparare a zero, insultando il povero malcapitato con battute e richiami continui. Ogni video termina con la "morte" del frutto umiliato che, nonostante gli avvertimenti dell'arancia malefica, fa sempre una brutta fine. E così la mela assaggia il coltello, il pomodoro finisce nel frullatore e la zucca viene addirittura svuotata, sotto gli occhi divertiti dell'arancia. La serie sta riscuotendo un successo imprevisto e, come capita in questi casi, you tube è stato un mezzo di diffusione notevole. Ci sono già cinque video tradotti in italiano con un seguito di utenti in costante aumento. La frase "ehi mela!" è già diventata un tormentone mediatico, tanto da essere uno dei video più cliccati degli ultimi mesi. Se siete curiosi di vederne altri, basta cliccare qui VIDEO1, VIDEO2, VIDEO3

La mia vita secondo...Samuele Bersani

Ecco un gioco divertente che puoi fare con i tuoi amici. Usando solo nomi di canzoni di un solo artista o di un gruppo,rispondi a queste domande con intelligenza. Non puoi usare il cantante o la band che ho usato io e non puoi ripetere il titolo delle canzoni. Inserisci come titolo "la mia vita secondo...+ il nome dell'artista. E' molto più difficile di quanto tu possa pensare! Se vuoi lascia le tue risposte tra i commenti e fai lavorare la fantasia




Scegli il tuo artista
Samuele Bersani


Sei un uomo o una donna?
Crazy boy

Descriviti:
Il pescatore di asterischi

Come ti senti?
Chiedimi se sono felice

Descrivi dove vivi al momento:
Dalla piccola finestra

Se potessi andare ovunque, dove andresti?
Su un'isola

Il tuo mezzo di trasporto preferito:
Barcarola albanese

Il tuo migliore amico?
Lo scrutatore non votante

Tu ed il/la tuo/a migliore amico/a siete:
Chicco e Spillo!!

Com'è il tempo?
Caramella smog

Momento preferito della giornata
Tonight

Se la tua vita fosse uno show televisivo, come si chiamerebbe?
Replay

Che cos'è la vita per te?
Una delirante poesia

La tua relazione:
Spaccacuore

Hai paura di?
Dei giudizi Universali

Qual è il miglior consiglio che tu possa dare?
Lascia stare

Pensiero della giornata:
Voglio un piano forte!

Il mio motto:
L'istinto!

lunedì 8 febbraio 2010

Un'attività paranormale al cinema


Dopo Blair witch project, Rec e Cloverfield ecco l'ennesimo film girato interamente con una telecamera mobile. Si chiama "Paranormal Activity" e in questi giorni se ne sta facendo un gran parlare. La locandina ricorda la saga di Saw, anche se la trama non ha nulla a che vedere con i giochi dell'enigmista. Una coppia di giovani innamorati prendono casa insieme e iniziano a convivere. Lui ha la mania per la telecamera che utilizza anche per andare in bagno, lei sembra una ragazza normale, ma nasconde un segreto inquietante. La donna è affetta dalla sindrome del "fantasma persecutore": un'entità che si manifesta in modi diversi seguendola dappertutto. Si potrebbe quasi parlare di stalking paranormale: un'entità che si muove al passo con la vittima. I due decidono di rivolgersi ad un esperto per capire come affrontare la situazione e liberarsi del fantasma. L'uomo spiega di non poterli aiutare perchè c'è bisogno di un'esorcista che liberi l'abitazione dalla presenza maligna. Il ragazzo allora decide di filmare tutto con la videocamera puntando l'obbiettivo sul letto dove dorme insieme alla compagna. E così ogni notte la telecamera riprende ogni impercettibile rumore e movimento sospetto, mentre i due ragazzi dormono ignari. Il film è stato presentato come uno dei più agghiaccianti mai realizzati: tutta l'America è rimasta sconvolta dalla sua visione e persino Steven Spielberg è dovuto allontanarsi dalla sala in cui lo stava guardando. Io personalmente ho visto persone allontanarsi per altri motivi, non perchè avessero paura. In tutta onestà il film non mi ha colpito molto: trovo che i dialoghi siano un pò scontati oltre che banali e la trama, a parte qualche colpo ad effetto, non offre spunti interessanti. Esiste troppo contrasto tra le scene di vita giornaliera e quelle notturne: sembra quasi che i protagonisti non si rendano conto di quello che capita loro di notte ricominciando la giornata come se nulla fosse. Molte scene, infatti fanno presagire qualcosa di inquietante che poi in concreto non si materializza e il finale diventa così una farsa dove accade quello che non ti aspetti. Quello che più delude forse è la durata e la povertà dei contenuti: il film, oltre a durare poco, non offre grandi momenti di suspance e gli attori non sono certo i primi nel loro mestiere. Lo scopo del regista era di incutere terrore rendendo difficile anche potersi addormentare di notte: il problema è che ci si addormenta benissimo sia durante che dopo la visione del film. Se poi, come accade, ci sono scene quasi surreali che fanno sorridere più che inquietare, vuol dire che qualcosa forse non ha funzionato. E' vero che siamo abituati a trame più articolate, dove una serie di situazioni ad effetto rendono il tutto più appetibile, ma non venite a dirmi che Paranormal Activity sia un horror spaventoso. E' un onesto tentativo di rendere inquietante il proprio rifugio dimostrando che non esiste luogo sicuro al Mondo. Un'operazione amatoriale che ricrea tra le quattro mura casalinghe, un'atmosfera claustrofobica e confusa, dove gli unici punti fermi sono i piedi nudi del protagonista che appaiono continuamente davanti l'obiettivo, rendendo la visione ancora più fastidiosa. Per non parlare dei continui tremolii e avvicinamenti improvvisi cui la telecamera pensa di abituarci, senza pensare che ciò può portare a infelici mal di testa. Ma d'altronde, a parte l'entità misteriosa, l'unica attività paranormale del film è stato proprio il movimento della telecamera.

giovedì 21 gennaio 2010

Avatar, il film dell'anno


Avatar è uno dei film più apprezzati degli ultimi anni: campione d'incassi negli Stati Uniti (quarto in assoluto) il nuovo film di James Cameron, uscito nelle sale italiane il 15 gennaio, ha riscosso un successo senza precedenti. Avatar è un film d'azione intenso ed emozionante, così coinvolgente da proiettare lo spettatore in un mondo unico, dove le forme di vita si fondono col paesaggio circostante, dando vita a scene di assoluta bellezza. Pandora è un luogo selvaggio e incontaminato dove vive il popolo dei Na'vi ed è l'unica fonte di ricchezza rimasta per la Terra, impoverita dallo sfruttamento umano. E' quindi un pianeta dai due volti: solo l'uomo può decretarne la fine così come solo i suoi abitanti possono salvarlo. Ecco che si scatena così una guerra immane tra umani e indigeni che sfocia inevitabilmente nello scontro epocale tra uomo e natura. Non è un caso che ogni albero di Pandora sia parte del tutto, abbia radici simili alle terminazioni nervose e formi con gli altri un tracciato immaginario che corre lungo l'intero pianeta. E non è un caso che sia l'uomo stesso a costituire la minaccia più seria per questo mondo, dove piante animali e indigeni (i Na'vi) vivono in simbiosi. Ed è proprio questo loro modo di vivere che colpisce più di tutto: i Na'vi bevono dalle piante, cavalcano gli animali selvatici, si arrampicano sulle rocce e pregano sotto l'albero delle anime. Questo loro stile di vita è un marchio che li identifica da subito e li rende unici e irripetibili insieme al mondo con il quale convivono. Questo fa capire quanto sia importante rendere credibile l'esistenza di Pandora: per questo James Cameron ha curato ogni dettaglio nel film, dai panorami ai personaggi, dai suoni alla colonna sonora, dalle riprese al computer a quelle in 3D. Per girare alcune scene gli attori hanno dovuto seguire un addestramento speciale, con il quale sono riusciti a rendere credibili i movimenti e le gesta su Pandora. Con una tuta elastica collegata a dei sensori gli attori hanno girato in più di 20 set cercando di essere più reali e convincenti possibile: era importante fare in modo che il personaggio reale somigliasse al suo avatar, in modo da riprodurne gli stessi movimenti fisici e facciali. Devo dire che la cosa ha funzionato bene: ogni personaggio su Pandora, infatti, è molto veritiero ed è l'esatta copia del suo personaggio reale. Gli scenari e i paesaggi, poi, sono qualcosa di veramente affascinante: montagne sospese, foreste luminescenti, animali stravaganti e alberi giganti sono soltanto alcune delle invenzioni volute dal regista di Avatar. L'effetto 3d contribuisce a rendere il tutto ancora più coinvolgente, tanto che quando si guarda il film si ha quasi la sensazione di trovarsi su Pandora, di essere avvolti nel suo ventre e di essere a contatto con le sue meraviglie: sembra insomma di trovarsi insieme ai personaggi e di vivere le loro stesse avventure. I suoni e le musiche, poi, si fondono insieme alle immagini rendendo tutto più omogeneo ed uniforme. E così vedere il film diventa un piacere per i sensi, una sensazione unica per chi guarda ed ascolta. Vi assicuro che è un'esperienza quasi sconvolgente e una volta partiti non c'è più modo per tornare indietro. Su "Avatar" sono stati versati fiumi d'inchiostro: i media e i giornali hanno riconosciuto il valore e l'importanza del film, tanto da dedicargli ampio spazio. La trama offre spunti interessanti sul tema ambientale, sociale e filosofico ed è ricca di significati nascosti. Il film insegna ad amare ciò che è diverso da noi e a rispettare la natura e l'ambiente, nonchè gli usi e le tradizioni degli altri popoli. Spesso l'intolleranza e il disprezzo sono il marchio di chi si perde nell'ignoranza e nella vacuità della vita e non osa spingersi oltre a causa di inutili pregiudizi. E' in questo eterno scontro tra uomo e natura e tra bene e male che si riassume l'essenza stessa di Avatar. Uno scontro che vede contrapposti due tipologie di individui: chi vuol primeggiare, perdendo la propria identità e chi vive insieme agli altri, conservando il proprio essere.

martedì 19 gennaio 2010

Il Nuovo Canale Idrachannel



Volevo segnalare un nuovo canale interattivo curato dallo staff di Rivista Idra. Si tratta di Idrachannel, il portale telematico irpino che propone ogni settimana video, interviste e reportage fotografici sul'Irpinia e sulle altre mete turistiche. Il canale propone news, recensioni curiosità e tutte le informazioni utili sul mondo dell'arte e dello spettacolo, passando per lo sport, la musica, il cinema e il teatro. Inoltre ci sono Approfondimenti su itinerari, eventi e tradizioni locali della provincia irpina, con particolare riferimento alla natura, al paesaggio e ai prodotti gastronomici tipici. Idrachannel è su www.rivistaidra.it e su youtube; per conoscere le iniziative in programma basta andare nell'apposita sezione del sito. Potete lasciare anche un commento per dirmi cosa ne pensate. Per visualizzare i video basta premere le frecce direzionali ai lati dello schermo. Se avete problemi contattatemi.

martedì 12 gennaio 2010

Come riacquistare il benessere fisico mangiando bene

Le feste natalizie sono un brutto colpo per la nostra regolarità fisica: cenoni, banchetti e abbuffate scandiscono per diversi giorni il nostro ritmo vitale impedendoci di intraprendere un regime alimentare sano e corretto. Ecco come fare per ritrovare la forma perduta e smaltire le tossine in eccesso.
La prima regola per ritrovare il benessere fisico è quella di regolarizzare il regime alimentare. Per prima cosa appena svegli bevete un bicchiere di acqua a stomaco vuoto: aiuta a purificare l'intestino. E' bene, poi, iniziare la giornata con un' abbondante colazione scegliendo alimenti sani ed energici. A tavola non dovrebbero mancare the verde, yogurt magro, fette biscottate, spremuta di arancia e latte. Il the verde è conosciuto per le sue proprietà antiossidanti: una tazza al giorno aiuta a prevenire malattie e a combattere i radicali liberi. Per questo motivo l'infuso di questa sostanza è già di per sè un vero toccasana. In alternativa si può bere una spremuta di arance ricca di vitamina C o una tazza di latte, ricco di calcio e proteine. Lo yogurt magro se preso ogni giorno aiuta a regolarizzare l'intestino e a digerire meglio. In commercio ne esistono diversi tipi, molti dei quali assicurano la descritta regolarità quotidiana. Se proprio avete fretta una tazza di caffè è quello che ci vuole: aiuta la memoria e la concentrazione ed ha effetti benefici per il cuore e le arterie. Non bisogna però esagerare con le dosi in quanto contiene pur sempre caffeina e quindi va bevuto con moderazione. Ci sono poi alcuni accorgimenti da seguire: è utile sostituire lo zucchero con il miele, mangiare fette biscottate al posto delle brioche e non farsi mancare un pò di latte. Durante i pasti principali è importante mantenersi leggeri mangiando pasta a pranzo e carne a cena: è bene infatti dissociare i carboidrati dalle proteine se si vuole dimagrire qualche chilo. In molti casi è meglio sostituire la pasta con il riso e la carne con il pesce: se proprio non si riesce a fare a meno della carne è meglio mangiare quella bianca (pollo e tacchino) che è molto più leggera. A tavola non deve mai mancare l'acqua perchè aiuta a depurare l'organismo e disseta di più: quindi bando ai succhi e alle bevande gassate. Durante il giorno è essenziale mangiare almeno due porzioni di frutta prediligendo ananas, mele kiwi e arance. L'ananas è nemica dei grassi, il kiwi contiene il doppio della vitamina C delle arance e le mele fanno bene a prescindere. Le verdure e i legumi andrebbero mangiati sempre: l'insalata, l'indivia, la cicoria, la rucola e il finocchio sono particolarmente indicati nelle diete e contengono molte vitamine. Se si è colti da un raptus famelico esistono alcuni cibi spezza-fame: l'insalata, le noci, il sedano, i ravanell, i finocchi, le zucchine, le carote e la frutta aiutano a contrastare la fame durante gli attacchi improvvisi. Se fate attività sportiva le quantità di cibo cambia ed allora c'è bisogno di assumere più carboidrati e proteine. La sera è bene mantenersi leggeri con una minestra, una zuppa o un minestrone. Prima di dormire infine è utile bere una tisana che aiuta ad eliminare le tossine e a depurare l'organismo. Le più indicate sono quelle a base di betulla, ananas e tarassaco, utili per digerire, sgonfiare il ventre ed eliminare i liquidi in eccesso.
Mangiare bene è un ottimo inizio, ma non è tutto: al benessere fisico è necessario associare anche quello mentale e quello individuale. Ma di questo parleremo più in là.

mercoledì 6 gennaio 2010

Marco Mengoni vincitore della terza edizione di X Factor


Marco Mengoni è il vincitore della terza edizione di X Factor e parteciperà di diritto al prossimo Festival di Sanremo insieme ai big della musica italiana. E' questa in sintesi la magica storia di un ragazzo che fa della musica la sua passione e il suo stile di vita. Marco approda ad X Factor grazie al mentore Morgan che intuisce che nel ragazzo c'è molto più di una voce potente e armonica. Nelle prime puntate Marco colpisce per la presenza scenica e per la sua duttilità artistica: interpreta pezzi difficili che riadatta in modo inedito e personale, destando i primi consensi da parte di pubblico e giuria. Nel suo percorso il ragazzo incontra diverse difficoltà che lasciano intravedere la sua fragilità interna e la sua grande sensibilità: ma dopo un periodo di sofferenza, Marco trova la forza per reagire, impara a confrontarsi con gli altri e con sè stesso trovando risposta alle sue domande. Il suo lato sensibile inizia a permeare il suo lato artistico ponendolo un gradino più in alto degli altri concorrenti. Quando Marco interpreta un pezzo riesce ad emozionarsi, riuscendo a trasmettere quella stessa emozione ad un pubblico, che ne è pienamente consapevole. Anche la giuria capisce che in Marco c'è del talento (l'X Factor) e lo annovera tra i probabili vincitori del programma. Le ultime puntata sono una consacrazione per l'artista che incanta in alcune reinterpetazioni di pezzi storici quali Psyco Killer, Almeno tu nell'universo e la splendida Billy Joel in onore di Michael Jakson. Quando poi durante la semifinale Marco canta "Dove si vola", tutti s'innamorano del pezzo, considerato il più bello tra quelli proposti: un brano intenso coinvolgente, superbamente interpretato dal cantante, come dimostra anche il successo ottenuto poi in radio. La finale diventa quasi una passerella per Marco proclamato dopo ore di diretta vincitore indiscusso della terza edizione del programma. Per Giuliano e le Yavanna, gli altri finalisti, rimangono solo le piazze minori del podio a conferma che, nonostante l'indiscusso talento di entrambi, Marco ha confermato di avere l' X Factor. Ora , dopo il contratto discografico vinto, per il giovane artista si aprono le porte di Sanremo: a febbraio il cantante si cimenterà insieme ai big della musica calcando uno dei più ambiti palcoscenici del panorama musicale italiano.

lunedì 4 gennaio 2010

E' stato inaugurato a Dubai il grattacielo più alto del Mondo

Dopo 5 anni di lavoro ininterrotto il "Bury Khalifa" (così ribattezzato) è pronto a dare sfoggio di sè: il colosso, costruito a Dubai, ha frantumato ogni record nelle costruzioni di grattacieli: con la sua altezza vertiginosa la struttura è la più alta nel Mondo superando di ben 300 metri il famoso Taipei 101 che con i suoi 509metri deteneva il precedente primato mondiale. Visibile da oltre 90 km, il "Bury Kahlifa" (Bury da torre in arabo) ha una superficie di 344 mila metri quadrati ed è stato realizzato con ill lavoro di 12 mila operai La struttura svetta lungo un agglomerato di costruzioni che consentono una protezione ottimale contro le intemperie ed è dotata di misure all'avanguardia contro uragani e terremoti. Il palazzo è composta da 160 piani divisi in 1100 appartamenti (49 piani solo per gli uffici) tutti finemente arredati. Nei primi 45 piani la struttura ospita anche il primo Hotel Armani curato dallo stilista italiano, la cui apertura è però prevista solo per metà marzo. Nel grattacielo sono presenti anche 58 ascensori capaci di salire ad una velocità di dieci metri al secondo e una terrazza panoramica da cui è possibile godere di una vista a 360 gradi unica nel suo genere.
La torre è stata inaugurata dopo una cerimonia solenne in presenza delle maggiori autorità arabe. Migliaia di curiosi e giornalisti hanno assistito allo spettacolo di luci, fuochi e giochi d'acqua in onore di quello che rappresenta già il fiore all'occhiello di Dubai e dell'intero pianeta. I giganti dell'edilizia vengono così scalzati dal Dury Khalifa: Il Taipei 501 (509m) e lo Shanghai Financial Center 492m) scendono cosi al secondo e terzo posto in graduatoria. Seguono le malesiane Petronas Towers (452m), la Greenland tower di Nanchino (450m) e la Willis Tower di Chicago (443m). Sempre più giù l'Empire State Builiding che con i suoi 328m appare sempre più "nano" rispetto agli altri edifici: e pensare che fino a diversi anni fa era l'edificio più alto del Mondo.

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