giovedì 11 marzo 2010

Viaggio attraverso il buio del mare

Indescrivibilmente viaggio attraverso il buio del mare. Nel blu dei colori marini, nel nero dei sussulti notturni, nel bianco del chiarore lunare. E se i pensieri vagano riflessi nelle onde, la mente è rivolta verso luoghi lontani, dove tremolii di luci si affiancano agli echi del mare. Tutt'intorno la brezza li avvolge nel vuoto, rendendoli immobili e insensibili a tutto.

"Capitano..siamo ancora lontani..ci vorranno ancora tre giorni prima di toccare terra.."

Lo so..la grande isola sperduta, preda di avidi ignavi e da anni terra di conquista, è molto distante da noi. C'è un posto nel mondo dove ognuno può ritrovare se stesso, ma dove pochi sono davvero felici: non esiste sulle mappe ed è difficile trovarlo. Vago da anni alla ricerca di esso e lo stesso vaga da tempo nei miei pensieri. C'è tempo per rivangare il passato, poco tempo per dedicarsi al presente. La strada è ancora lunga purtroppo e i miei pensieri sono là, immersi nel buio della notte e toccati dalle acque profonde.

"Capitano..c'è burrasca in arrivo..dovete entrare. Siamo preoccupati per le condizioni del tempo."

..C'è una tempesta in arrivo, come accade spesso. Ma le parole che la preannunciano mi scivolano addosso. E’ come se ogni limite esista per essere superato, come se ogni traguardo necessiti di ostacoli intermedi, come se la natura dia prova della sua forza. Succede a tanti, forse a troppi: si cambia stile, umore, indole da un giorno all'altro..senza segni premonitori.E in natura succede lo stesso.Il mare a tratti risplende a tratti diventa cupo mostrando due lati della stessa medaglia: e questo è terribile, bello, affascinante insieme ma non proprio etico. Sembra tanto una promessa incompiuta, un vortice di illusioni e doppi sensi, un castello fatto di carta e di aria. Eppure ogni elemento naturale compie da sempre la sua metamorfosi..anche se a occhio nudo non si avverte. Fortuna che tutto si ripete e tutto torna come prima, cosi nulla può sfuggire allo sguardo disattento,ciclicamente immobile.

"Capitano allora? La stanno aspettando. Non c'è più tempo. Bisogna provvedere"

Si arriva ad un punto in cui il dovere chiama gli audaci e tutto riecheggia nel vuoto. Tutto è dovuto ma niente è effettivamente possibile. Non mi resta che andare, lasciando traccia dei miei pensieri lungo il flusso dei ricordi. E' un atto dovuto..o un altra fittizia richiesta di aiuto? In attesa di chiarirlo, mi occupo degli altri, mentre cerco di capire e scoprire me stesso.

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