giovedì 11 febbraio 2010

Peccatori nell'Inferno dantesco

Quello degli Inferi è un mondo che da sempre risiede nell'immaginario collettivo: è descritto in modo mirabile nell'Odissea omerica e fa da sfondo al mito di Orfeo ed Euridice. Ma quella che preferisco in assoluto è la caratterizzazione dell'Inferno dantesco: un viaggio nel lato oscuro del peccato, dove tra pianti e lamenti strazianti, le anime dannate sono costrette a scontare i loro peccati. Il viaggio del poeta fiorentino è un percorso a tappe che partendo dall'Inferno giunge in Paradiso passando per il Purgatorio. Nel suo percorso "infernale" Dante è accompagnato dal sommo Virgilio, (secondo gli studiosi il simbolo della ragione umana) che conduce l poeta tra i diversi gironi, iniziando così un viaggio che porterà fino al contatto diretto con Dio. L'Inferno dantesco è rappresentato come una immensa voragine a forma di cono rovesciato, situato sotto la città di Gerusalemme. La forma si sviluppa lungo una serie di 9 cerchi concentrici (5 appartenenti all'Alto Inferno e 4 al basso Inferno) che diventano sempre più stretti a mano a mano che ci si allontana dalla luce terrestre. Ci sono due costanti, infatti, che accomunano i dannati nell'Inferno dantesco: la prima è che essi percepiscono la lontananza da Dio come la pena maggiore: ciò significa che quanto più si è lontani dalla luce divina, tanto più straziante è la pena da scontare. La seconda riguarda la scelta delle pene legata alla legge del contrappasso, che colpisce i peccatori in modo analogo o contrario a come si comportavano in vita. L'Antinferno ospita coloro che non hanno fatto mai niente di buono o di cattivo in vita e quando occorreva se ne sono lavate le mani. Si tratta in sostanza degli ignavi, condannati a correre nudi inseguendo una bandiera senza stemma, punti da vespe e mosconi: il loro sangue misto alle lacrime è raccolto da putridi vermi. Tra i personaggi del vestibolo vanno ricordati Papa Celestino V (quello che per viltade fece il gran rifiuto) e Ponzio Pilato. Nel primo cerchio dell'Inferno (il Limbo) troviamo i non battezzati o quelli nati prima di Cristo: si tratta di persone condannate a "desiderare invano di vedere Dio" e che pertanto non hanno particolari colpe. La lunga lista di persone presenti in questo cerchio (che comprende tutti i filosofi greci) fa intendere proprio questo. Il secondo cerchio è dedicato ai lussuriosi, travolti incessantemente dalla bufera, come in vita dalla passioni (Paolo e Francesca). Il terzo cerchio ospita invece i golosi,stesi a terra nel fango fetido, graffiati e morsi da Cerbero. Ciacco, che in italiano vuol dire anche maiale, ne è un rappresentante eccelso. Nel quarto cerchio troviamo gli incontinenti, divisi in avari e prodighi. La loro pena consiste nel portare dei massi su e giu per una montagna offendendosi ogni volta che si incontrano. il movimento continuo e inutile del rotolare dei massi sta ad indicare l'inutilità delle loro azioni: chi è troppo avaro o prodigo infatti non raggiunge alcun risultato nella vita. Proseguendo col quinto cerchio troviamo gli iracondi (sempre in collera con il prossimo) e gli accidiosi (pigri e svogliati con tutti): i primi sommersi nella palude dello Stige si fanno male a vicenda, i secondi sono costretti a rimanere sommersi senza potersi alzare. Interessante il sesto cerchio dove risiedono gli eretici (Epicuro, Farinata degli Uberti e Cavalcante) costretti a vivere in tombe infuocate. Nel settimo cerchio spazio ai violenti divisi in 3 gironi: nel primo ci sono i violenti contro il prossimo, costretti a tuffarsi nel fiume di sangue bollente (il Flagetonte) ad una profondità diversa a seconda della colpa (i tiranni fino agli occhi, gli omicidi fino al collo e i predoni fino al petto). Ne fanno parte, tra gli altri, il Minotauro, Teseo e Arianna. Del secondo fanno parte, invece, i violenti contro sè stessi divisi in suicidi e scialacquatori: i primi vengono trasformati in alberi secchi mentre i secondi sono sbranati da cagne inferocite. Nel terzo girone, infine, ci sono i violenti contro Dio e la Natura divisi in bestemmiatori, sodomiti e usurai, costretti a stare sdraiati o seduti su una spiaggia incendiata sotto una pioggia di fuoco. L'ottavo e il nono cerchio ospitano i dannati che si sono resi colpevoli delle peggiori nefandezze. Nell'ottavo cerchio, diviso in bolge, ci sono i dannati fraudolenti, coloro che non si fidano del prossimo o che lo raggirano. Tra essi vanno ricordati i ruffiani e seduttori (che corrono in cerchio sferzati da demoni) gli adulatori e lusingatori (immersi nello sterco), i simoniaci (costretti in fosse a testa in giu) i maghi e indovini (costretti a camminare con la testa torta all'indietro perchè in vita hanno sempre voluto guardare al futuro), i barattieri (sommersi nella pece bollente), gli ipocriti (coperti da cappe di piombo dentro e dorate fuori) e i ladri (con le mani legate da serpenti con cui si fondono). Particolare attenzione viene dedicata, poi, a tre categorie di fraudolenti: i consiglieri, tra cui figurano Ulisse e Diomede, costretti all'interno di una fiamma biforcuta, i seminatori di discordia (Maometto), straziati a colpi di spada con ferite che una volta rimarginate vengono riaperte dai diavoli e i falsari, tormentati dalla lebbra e dalle scabbia (Adamo). Il nono e ultimo cerchio raccoglie i dannati della peggiore specie: i traditori. Questi peccatori si trovano in diverse zone dell'Inferno tutte raccolte nel nono cerchio. Nella prima zona ci sono i giganti e sfidanti delle divinità, tra cui il Pelide Achille, (condannati all'immobilità nel pozzo) e i traditori dei parenti (immersi nel ghiaccio col viso rivolto in giù). Nella seconda zona abitano i traditori della patria, immersi nel ghiaccio col viso rivolto in sù. Famosa è la vicenda del Conte Ugolino e dei suoi figli. Completano il quadro i traditori degli ospiti, immersi nel ghiaccio con gli occhi congelati e i traditori dei benefattori, completamente immersi nel ghiaccio. Questi ultimi sono i peccatori per eccellenza, condannati ad essere maciullati continuamente da Lucifero e sono Giuda, Bruto e Cassio. famosi per aver tradito Gesù e Giulio Cesare.

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails

Ricerca personalizzata

Altri articoli che potrebbero interessarti