Tra San Silvestro e Capodanno c'è una passaggio di consegna importante, prodigo di nuove prospettive e grandi cambiamenti. I buoni auspici si confondono con i buoni propositi mentre le promesse si ritagliano uno spazio nuovo e inedito, assumendo tutta un'altra immagine. E' la magia del 31 dicembre, quello che molti attendono per migliorarsi, confidando sulle buone intenzioni che affiorano improvvise. Nella notte di Capodanno si raccoglie quello che c'è stato di buono, si fa un bilancio dell'anno vissuto, ci si abbandona ai sensi e alle emozioni. Siamo coinvinti che qualcosa spazzerà via quello che non ci appartiene più o che non ha significato nulla per noi. E nel buio cerchiamo qui pochi bagliori accesi durante l'anno, cercando di preservarli il più a lungo possibile. Nella vita i passaggi di consegna si verificano spesso, senza preavviso e senza poter far nulla per evitarlo. Ma quello che avviene a Capodanno rappresenta la volontà "cosciente" di voler migliorare quello che non va, quello che non ci ha reso felici. E' un passaggio di consegna obbligato certo, ma sempre bello da vivere. E' un modo goliardico per chiudere qualcosa e iniziarne un'altra, per esorcizzare le paure e i dubbi che affollano la mente, per scoprire le grandi risorse che albergano in noi. E' vero anche che le cose avvengono se c'è l'intenzione di realizzarle. Fin quando siamo ancora protetti dal velo dell'anno vecchio, i propositi si sprecano e diventano ridondanti. Quando poi il passaggio di consegna avviene ci troviamo davanti ad un libro vuoto, pieno di pagine bianche da scrivere, pagine che diventano un nuovo diario di vita. Chiedete agli scrittori cosa vuol dire iniziare a scrivere un libro: le idee sono tante, ma si affollano in testa senza un ordine preciso. E' pur vero però che quando si inizia a scrivere le cose cambiano e le idee diventano più chiare. Una volta fissati gli obbiettivi e selezionate le persone che più ci stanno a cuore, il resto vien da sè. Se avere dei propositi è importante, lo è ancor di più portarli avanti, senza abbandonarli per strada. Dopotutto le grandi vittorie si costruiscono sulle sconfitte, perchè se è facile iniziare a vincere, è molto più difficile confermarsi vincenti.
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