venerdì 25 luglio 2008

La morte in diretta al Luna Park


Una sedia elettrica nel bel mezzo dell'Idroscalo di Milano è stata al centro delle ultime polemiche sull'uso di "apparecchi e impianti ludici" nei luna park e parchi giochi. Una vera e propria esecuzione, con tanto di grida, fumo e smorfie di dolore da parte di un manichino si ripeteva da giorni al luna park dell'Idroscalo di Milano, incollando decine di giovani, curiosi di assistere al macabro spettacolo. Indignazione da parte delle istituzioni milanesi che hanno subito provveduto a sequestrare "l'impianto". Anche il giostraio è sotto accusa per reato contro la decenza morale. In effetti lo spettacolo andava avanti da giorni, nonostante le polemiche iniziassero a diventare pressanti. Orde di ragazzi sghignazzanti assistevano a quel minuto di autentico "terrore" impresso sul volto del inconsapevole pupazzo, "immolato" sull'altare della visibilità: la morte va in scena nel suo raccapriccante epilogo, in modo indiretto, fittizio, ma sempre "crudele nel suo apparire". Questo non deve lasciar indifferenti, perchè, se uno ci riflette, è quello che accade nei carceri di massima sicurezza americani, dove la pena di morte è una realtà ancora dura da "abbattere". In un Mondo dove si assolve per insufficienza di prove, dove la giustizia funziona a rilento e dove gli avvocati sono pronti a sostituirsi ai diretti interessati, fa impressione sapere che altrove esista una spada di Damocle così crudele, pronta ad abbattersi senza indugi sulla vita di qualcuno. Se è vero che una certezza di pena deve esistere, ciò non vuol dire "radicale repressione o atteggiamento sprezzante per la vita", ma un "equa punizione" per chi sbaglia, tenendo conto di ogni sfumatura e di ogni possibile attenuante o aggravante. E così quello che per molti in Italia è stato solo uno spettacolo "andato in scena per puro divertimento", in America, come in altri Paesi, è una realtà che si ripete ormai da troppo tempo.
Certe scene non credo siano da censurare, ma da inserire in un contesto diverso, di tipo educativo, per far capire alle persone che l'esecuzione capitale è solo una pratica disumana e crudele che non ammette alcuna giustificazione.

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