martedì 16 febbraio 2010

Lo scorpione

Lo scorpione fa parte della famiglia degli scorpionidi le cui estremità boccali (i palpi) sono fatte a tenaglia e fissate sulle mascelle. Il corpo è allungato e termina con una lunga coda al termine della quale c'è un aculeo velenoso. Questo aculeo è munito di due piccoli buchi da cui fuoriesce il liquido venefico. Gli scorpioni hanno otto piedi e sei occhi, corrono velocemente e sono soliti incurvare la coda verso terra. Ci sono tantissimi tipi di scorpione in ogni parte del Mondo. In Europa sono lunghi pochi centimetri, in Africa e in India possono raggiungere anche i sedici centimetri. Vivono nei luoghi sabbiosi, ma odiano il sole tanto da prediligere luoghi umidi e coperti, come pietre e massi. Mangiano altri insetti più piccoli (come ragnetti e mosche), ma in genere si nutrono anche di foglie e vegetali. La pericolosità del veleno è inversamente proporzionale alla lunghezza: più uno scorpione è piccolo più il suo veleno è potente e letale. Questo accade perchè la natura ha voluto "proteggere"gli scorpioni più piccoli dai possibili attacchi dei predatori dotandoli di un'arma venefica letale. Ovviamente esistono alcune eccezioni: gli scorpioni europei pur essendo molto piccoli sono del tutto innocui: la sue puntura causa soltanto un pò di gonfiore ed è meno potente di quella di un'ape. Incontrarne uno non desta particolare preoccupazione: lo scorpione è infatti un animale timido che se non minacciato, difficilmente attacca gli altri animali, figuriamoci l'uomo. L'unica specie europea più pericolosa delle altre è il buthus occitanus, riconoscibile per il colore giallo e le chele sottili. Il buthus occitanus si può trovare in Spagna o in Costa Azzurra, ma non è diffuso negli altri Paesi europei. Il suo morso può provocare oltre al gonfiore, febbre alta per due o tre giorni: nel film "Marcellino Pane e Vino il protagonista viene morso da uno scorpione giallo e rischia di morire per la febbre alta: si tratta proprio del buthus. Gli scorpioni dell'Africa e dell'Asia, invece, sono particolarmente pericolosi e ne esistono alcune specie davvero letali di cui non si conosce ancora l'antidoto. Il più velenoso in assoluto è il death stalker originario del Nord Africa e di alcune zone del Centro. I sintomi sono terribili: panico e febbre nei primi minuti, convulsioni e coma nel giro di mezz'ora. Un altro scorpione africano pericoloso è il Leirus quiquestratus, diffuso nelle zone desertiche. Il suo veleno è un mix di neurotossine che provocano l'edema polomonare. Fortunatamente la sua puntura nella maggior parte dei casi non è letale, ma va curata. Ci sono specie di scorpioni africane di grandi dimensioni: solitamente la loro puntura provoca soltanto un dolore lancinante ma il loro veleno è poco efficace: la loro arma più letale sono infatti le tenaglie con le quali uccidono le loro prede. Sullo scorpione esistono molti racconti e leggende: gli antichi conoscevano bene questo insetto, tanto da collocarlo nello Zodiaco tra i dodici segni. Plutarco racconta di aver visto qualcuno mangiare degli scorpioni: in effetti anche oggi in alcuni Paesi del centro America si mangiano comunemente. In altri Paesi invece sono molto buoni gli scorpioni d'acqua cotti. Esiste un arabo, Majed al-Maliki, che ha mangiato 22 scorpioni vivi entrando così nel guiness dei primati. Una donna tailandese ha invece convissuto per 33 giorni in compagnia di 5700 scorpioni velenosi. In India si usa giocare e scommettere con gli scorpioni: solitamente se ne prendono due, si mettono sotto un bicchiere di vetro in cui fa passare fumo di tabacco. Questo fumo li eccita a tal punto da spingerli l'uno contro l'altro in una lotta all'ultimo sangue. La lotta termina sempre con la morte di uno dei due scorpioni. Spesso di parla inoltre di suicidio dello scorpione, quando l'insetto inizia a muovere continuamente la cosa come se volesse colpirsi da solo. In realtà è stato frutto di un esperimento crudele in cui uno scorpione è stato messo in una cintura di brace ardente, costretto a divincolarsi in cerca di una via di fuga. In questo caso lo scorpione muore per il calore, non perchè si punge. Lo scorpione, come tutti gli animali, ha degli strani comportamenti: la femmina ad esempio mangia i suoi figli quando non può trovare altro cibo. Ma in genere lo scoprione è sempre stato ritratto come un animale infido e crudele. Penso molti conosceranno la storia della rana che accetta di portare sulle spella uno scorpione per aiutarlo a guadare il fiume: ebbene la rana fu colpita alle spalle nonostante avesse aiutato l'insetto. Eppure lo scorpione esercita un fascino particolare: nel nostro Paese si era diffusa l'usanza di allevare scorpioni in casa per passione o collezionismo. Il nostro ordinamento consentiva in un primo momento l'importazione di scorpioni da altri Paesi in quanto non compresi nella lista degli animali pericolosi. L'unica norma infatti in materia (del 1992) vietava soltanto l'importazione di rettili e mammiferi. Aveva fatto scalpore il caso di una cassa di scorpioni velenosi del Nord Africa atterrata all'aereoporto di Milano diversi anni fa: in quel caso alcuni di essi erano addirittura fuggiti tra lo spavento degli addetti al deposito. Molti veterinari avevano avvertito sulla pericolosità delle importazioni di animali cosi pericolosi, peraltro destinati al commercio privato e non ai centri di ricerca. Con la legge 213/03 è stato introdotto il divieto di detenere aracnidi pericolosi in casa. In particolare la legge si riferisce a quegli aracnidi (ragni, scorpioni ect..) che possono provocare effetti invalidanti o mortali per l'uomo o che comunque possono costituire pericolo per l'incolumità pubblica. Inizialmente la legge ha dato adito a diverse interpretazioni stante l'assenza di una lista esaustiva che comprendesse tutte le specie "oggettivamente" pericolose per l'uomo". E così nei primi tempi, senza un regolamento applicativo, si è finiti spesso coll'applicare la norma in maniera esageratamente restrittiva, estendendola a tutti gli aracnidi, anche a quelli del tutto innocui. E' stata pertanto istituita una commissione parlamentare nel tentativo di stilare una lista degli aracnidi pericolosi per l'uomo. In seguito l'associazione sull'Aracnologia che ha partecipato indirettamente alla Commissione, ha stilato una lista esauriente sotto il profilo medico e entomologico che però la commissione ha recepito senza però portare a termine l'iter di ratifica della legge. La lista, pertanto, viene utilizzata solo in via ufficiosa, senza un riscontro legale effettivo. A conclusione di questo chiunque detiene un aracnide può incorrere in pesanti sanzioni, come prevede la legge 213/03, a patto di dimostrare sotto la sua responsabilità e a proprie spese, che l'animale detenuto non sia pericoloso per l'uomo. La dimostrazione diventa difficile considerando che non c'è una lista ufficiale e che gli organi addetti al controllo spesso non sono in grado di effettuare adeguati controlli in merito. L'onere di dimostrare la mancata pericolosità di un aracnide ricade oggi unicamente sul detentore, che si assume la piena responsabilità. Ci sono in verità alcune fiere dove è permessa la vendita di aracnidi. Questo avviene grazie alla collaborazione tra privati e enti locali addetti al controllo purchè si rispetti la lista ufficiosa stilata in materia. Ciò significa che chi acquista aracnidi in occasione di fiere è direttamente responsabile del suo gesto e, nel caso ci fossero controlli, dovrà dimostrare che l'animale non è pericoloso per l'uomo. Come visto la situazione è piuttosto ambigua per alcuni aspetti, ecco perchè molti nel dubbio preferiscono evitare di comprare aracnidi, in attesa di un chiarimento legislativo in tal senso.

4 commenti:

  1. scorpioniiiiiiiii fichissimoooooooooooooooooooooo grazie mi siete servito ance par un compito

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  2. penso che se emeno pericoloso di una vespa chi è allergico al veleno della stessa corra gli stessi pericoli quindi meglio evitare di avvicinarsi troppo

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  3. grazie,queste informazioni mi sono servite per una ricerca

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  4. il più pericoloso però è il death stalker scorpione giallo e si trova in africa

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