lunedì 8 febbraio 2010

Un'attività paranormale al cinema


Dopo Blair witch project, Rec e Cloverfield ecco l'ennesimo film girato interamente con una telecamera mobile. Si chiama "Paranormal Activity" e in questi giorni se ne sta facendo un gran parlare. La locandina ricorda la saga di Saw, anche se la trama non ha nulla a che vedere con i giochi dell'enigmista. Una coppia di giovani innamorati prendono casa insieme e iniziano a convivere. Lui ha la mania per la telecamera che utilizza anche per andare in bagno, lei sembra una ragazza normale, ma nasconde un segreto inquietante. La donna è affetta dalla sindrome del "fantasma persecutore": un'entità che si manifesta in modi diversi seguendola dappertutto. Si potrebbe quasi parlare di stalking paranormale: un'entità che si muove al passo con la vittima. I due decidono di rivolgersi ad un esperto per capire come affrontare la situazione e liberarsi del fantasma. L'uomo spiega di non poterli aiutare perchè c'è bisogno di un'esorcista che liberi l'abitazione dalla presenza maligna. Il ragazzo allora decide di filmare tutto con la videocamera puntando l'obbiettivo sul letto dove dorme insieme alla compagna. E così ogni notte la telecamera riprende ogni impercettibile rumore e movimento sospetto, mentre i due ragazzi dormono ignari. Il film è stato presentato come uno dei più agghiaccianti mai realizzati: tutta l'America è rimasta sconvolta dalla sua visione e persino Steven Spielberg è dovuto allontanarsi dalla sala in cui lo stava guardando. Io personalmente ho visto persone allontanarsi per altri motivi, non perchè avessero paura. In tutta onestà il film non mi ha colpito molto: trovo che i dialoghi siano un pò scontati oltre che banali e la trama, a parte qualche colpo ad effetto, non offre spunti interessanti. Esiste troppo contrasto tra le scene di vita giornaliera e quelle notturne: sembra quasi che i protagonisti non si rendano conto di quello che capita loro di notte ricominciando la giornata come se nulla fosse. Molte scene, infatti fanno presagire qualcosa di inquietante che poi in concreto non si materializza e il finale diventa così una farsa dove accade quello che non ti aspetti. Quello che più delude forse è la durata e la povertà dei contenuti: il film, oltre a durare poco, non offre grandi momenti di suspance e gli attori non sono certo i primi nel loro mestiere. Lo scopo del regista era di incutere terrore rendendo difficile anche potersi addormentare di notte: il problema è che ci si addormenta benissimo sia durante che dopo la visione del film. Se poi, come accade, ci sono scene quasi surreali che fanno sorridere più che inquietare, vuol dire che qualcosa forse non ha funzionato. E' vero che siamo abituati a trame più articolate, dove una serie di situazioni ad effetto rendono il tutto più appetibile, ma non venite a dirmi che Paranormal Activity sia un horror spaventoso. E' un onesto tentativo di rendere inquietante il proprio rifugio dimostrando che non esiste luogo sicuro al Mondo. Un'operazione amatoriale che ricrea tra le quattro mura casalinghe, un'atmosfera claustrofobica e confusa, dove gli unici punti fermi sono i piedi nudi del protagonista che appaiono continuamente davanti l'obiettivo, rendendo la visione ancora più fastidiosa. Per non parlare dei continui tremolii e avvicinamenti improvvisi cui la telecamera pensa di abituarci, senza pensare che ciò può portare a infelici mal di testa. Ma d'altronde, a parte l'entità misteriosa, l'unica attività paranormale del film è stato proprio il movimento della telecamera.

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