Finalmente dopo 4 mesi di diretta, elimiazioni e ballottaggi, il pubblico italiano ha decretato il vincitore di X Factor: si tratta degli Aram Quartet, gruppo innovativo, capace di rendere le cover dei brani quasi inediti. La vittoria degli Aram non ha avuto storia: già dati per favoriti fin dalle prime puntate, il gruppo si è sempre piazzato bene e non è stato mai a rischio eliminazione. E così dopo ore di diretta è stato assegnato l'ambito contratto discografico da 300 mila euro. A dire il vero la finale si è svolta senza troppi colpi di scena: Tony, più volte a rischio eliminazione nelle puntate precedenti, sembrava aver già dato tutto e forse la sua giovane età l'ha un pò pregiudicato. Emanuele ha saputo mettersi in evidenza, riuscendo a conquistare la fiducia dei giurati e del pubblico, ma non è bastato. Giusy invece è sicuramente una delle voci più interessanti e particolari del panorama musicale italiano e ricorda molto Amy Winehouse. Le sue performances sono state apprezzate dalla critica e dal pubblico, che alla fine ha riconosciuto il talento: ma non è bastato. Gli Aram invece si sono subito evidenziati per il loro talento artistico e raramente hanno ricevuto critiche o dissensi. La verità è che si tratta di un gruppo, composto da 4 artisti di pari livello e tutti talentuosi. Non che gli altri fossero da meno, s'intende, ma la forza di 4 voci, forti e intonate, spesso legate all'unisono lungo una linea lunga e armoniosa, ha fatto la differenza. Gli Aram sono stati grandi perchè non hanno semplicemente cantato dei pezzi, ma hanno cercato di migliorarsi ad ogni puntata, variando il loro stile e osando nei modi e nell'interpretazione. E nella girandola di voci, interpreti e nuovi concorrenti, loro sono rimasti sempre alla finestra, con occhio vigile e attento, dando il meglio di sè sul palco.
Il brano Per Elisa, cantato nell'ultima puntata, è già ai primi posti su Itunes e nelle classifiche musicali. Seguono i brani di Giusy, Remedios e quello di Ilaria, Oceano. Nei prossimi giorni sarà messo in vendita il cd di X Factor, con i pezzi più belli cantati nelle puntate del programma. Eppure ripercorrendo i vari artisti scelti tra migliaia di aspiranti, molti non hanno avuto il "riscontro" che meritavano. Forse perchè il pubblico non ha saputo cogliere le "sfumature" musicali dei diversi artisti, forse perchè il sistema di affidare ai giudici la scelta sul ballottaggio mette dinanzi ad una decisione non sempre facile e obiettiva. C'è anche da dire che molti concorrenti, entrando dopo alcune puntate, hanno avuto poco tempo per farsi notare dal pubblico e avrebbero sicuramente meritato di più. Eppure va apprezzato il tentativo di integrare il pubblico con una giuria effettiva, onde evitare di far uscire persone che hanno capacità che spesso non si colgono subito. Credo infatti che una giuria demoscopica come quella composta da Mara, Morgan e Simona sia utile per salvaguardare non solo chi ha doti artistiche, ma anche chi non ha ancora dato tutto e ha bisogno di farsi conoscere dal pubblico. Un modo per preservare il talento, chiamiamolo così. Interrogativi a parte però, credo che il programma ha avuto il successo che ha meritato, nonostante le dovute perplessità iniziali. Si sa che il pubblico italiano storce il naso davanti a programmi in cerca di talenti musicali e se non c'è qualche diversivo o discussione accesa non s'interessa più di tanto. X Factor ha avuto il merito di portare alla ribalta dei veri talenti, puntando i riflettori sulla musica e sull’esperienza diretta dei protagonisti, senza perdersi in troppe chiacchiere. E quando c’è stato il tempo e il modo di sorridere e divertirsi, il programma ha dato spazio anche ai talenti incompresi, cioè a a chi ha partecipato ai provini senza esito, ma ha lasciato comunque il segno per altri motivi.. La performances dei cantanti incompresi durante la finale dimostra che ognuno a suo modo può dare qualcosa agli altri, rimanendo però con i piedi ben piantati a terra. Ed è una realtà che oggi si vede sempre meno spesso.
Il brano Per Elisa, cantato nell'ultima puntata, è già ai primi posti su Itunes e nelle classifiche musicali. Seguono i brani di Giusy, Remedios e quello di Ilaria, Oceano. Nei prossimi giorni sarà messo in vendita il cd di X Factor, con i pezzi più belli cantati nelle puntate del programma. Eppure ripercorrendo i vari artisti scelti tra migliaia di aspiranti, molti non hanno avuto il "riscontro" che meritavano. Forse perchè il pubblico non ha saputo cogliere le "sfumature" musicali dei diversi artisti, forse perchè il sistema di affidare ai giudici la scelta sul ballottaggio mette dinanzi ad una decisione non sempre facile e obiettiva. C'è anche da dire che molti concorrenti, entrando dopo alcune puntate, hanno avuto poco tempo per farsi notare dal pubblico e avrebbero sicuramente meritato di più. Eppure va apprezzato il tentativo di integrare il pubblico con una giuria effettiva, onde evitare di far uscire persone che hanno capacità che spesso non si colgono subito. Credo infatti che una giuria demoscopica come quella composta da Mara, Morgan e Simona sia utile per salvaguardare non solo chi ha doti artistiche, ma anche chi non ha ancora dato tutto e ha bisogno di farsi conoscere dal pubblico. Un modo per preservare il talento, chiamiamolo così. Interrogativi a parte però, credo che il programma ha avuto il successo che ha meritato, nonostante le dovute perplessità iniziali. Si sa che il pubblico italiano storce il naso davanti a programmi in cerca di talenti musicali e se non c'è qualche diversivo o discussione accesa non s'interessa più di tanto. X Factor ha avuto il merito di portare alla ribalta dei veri talenti, puntando i riflettori sulla musica e sull’esperienza diretta dei protagonisti, senza perdersi in troppe chiacchiere. E quando c’è stato il tempo e il modo di sorridere e divertirsi, il programma ha dato spazio anche ai talenti incompresi, cioè a a chi ha partecipato ai provini senza esito, ma ha lasciato comunque il segno per altri motivi.. La performances dei cantanti incompresi durante la finale dimostra che ognuno a suo modo può dare qualcosa agli altri, rimanendo però con i piedi ben piantati a terra. Ed è una realtà che oggi si vede sempre meno spesso.
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