Stasera ha inizio il festival più famoso d'Italia: a Sanremo fervono i preparativi per quella che si preannuncia una delle edizioni più movimentate e innovative. La conduzione sarà affidata anche quest'anno a Pippo Baudo ed Enzo Chiambretti (che conduce anche il Dopofestival), mentre le vallette sono, come da tradizione, una bionda (Andrea Osvart) e una mora (Bianca Guaccero). Si annuncia una scenografia da record e ospiti italiani e internazionali da urlo: 5 lunghe serate per decretare la canzone più bella del festival: da oggi fino a sabato (tranne mercoledì) si alterneranno infatti sul palco volti noti del panorama musicale italiano unito alla freschezza dei giovani artisti in gara. Tra i miei preferiti ci sono i Tiromancino, Max Gazzè, Michele Zarrillo, Gianluca Grignani e Mario Venuti. I primi guidati da Federico Zampaglione portano una canzone molto intensa che richiama i gloriosi anni 70: il "rubacuori" è un pezzo che parla dei licenziamenti aziendali e dei tanti giovani che da un giorno all'altro si trovano senza lavoro e senza una prospettiva di vita. Quanto a Maz Gazzè invece il suo è un felice ritorno nella kermesse: il suo pezzo, "il solito sesso" è una ballata a tempo di swing che richiama un tema molto "attuale" oggi, quello del sesso "facile, senza tabu, che invece di avvicinare le persone le allontana per sempre. Il sesso viene visto come un muro che si erge tra due individui e che insieme alla inibizioni spesso annulla ogni sentimento. Ogni rapporto va costruito graduamente, un passo alla volta altrimenti cade come un castello di carta, non avendo basi solide su cui poggiarsi. Passando a Michele Zarrillo, la sua è l'undicesima volta a Sanremo dove si è sempre piazzato bene dopo aver vinto nel lontano 1987 tra le nuove proposte. La sua canzone "l'ultimo film insieme" è un pezzo molto romantico che dimostra come l'amore si poggia su piccole cose che acquistano nel loro insieme un grande significato. Ma è anche vero che spesso "la novità" aquista più valore del "conosciuto" e che i primo incontri sono quelli che lasciano i ricordi più vivi e intensi. "Cammino nel sole" è il pezzo che Gianluca Grignani ha scelto di portare al Festival: in un Mondo dove povertà e disagio sono all'ordine del giorno, il cantante si augura che tutti possano camminare al sole, senza doversi più nascondere. Infine Mario Venuti si ripropone con un motivo insolito che mescola i temi cavallereschi con il pop moderno: "a ferro e fuoco" richiama gli antichi fasti del Medioevo quando i gesti "cortesi" e l'amore non erano solo un optional ma valori essenziali e profondi. In questa edizione poi una particolare menzione va fatta al brano "il mio amico" cantato da Anna Tatangelo, e scritta da Gigi D'Alessio: il pezzo è dedicato all'amico gay Claudio e che tratta della discriminazione verso gli omosessuali, oggi purtroppo una realtà diffusa. La serata più "insolita" sarà quella di venerdì sera quando i Big della canzone canteranno i loro brani al fianco di noti artisti del mondo della musica e dello spettacolo. Si preannunciano duetti inediti e tante emozioni.
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che palle il Festival.. il mio, nei confronti di questa kermesse, è odio e amore. Forse con l'aggiunta di disgusto. Ho acceso la Tv e mi sono bastati 5 minuti per farmi cambiare canale: il figlio di Battaglia dei Pooh che ha stonato a più non posso. Ma allora mi chiedo, è il nome che forse conta??!! ..e pensare a quanti BRAVI cantanti ci sono l' fuori che se la sognano la possibilità di esibirsi dinanzi a cotanto pubblico! Ti ricordi la "menestrella" australiana per le strade di Barcelona? Lei si che meritava! Cmq a dire il vero c'è stato uno ieri sera che mi è piaciuto: Eugenio Bennato e la sua canzone intrisa di mediterraneità musicale. Gran pezzo, che come al solito verrà capito da pochi e deriso dai più. Ma non stupisce, visto che siamo in Italia, regno della De Filippi e dei reality. Bonne soire mon cher!
RispondiEliminaSi è vero: il livello del Festival non è altissimo, come capita spesso. Molte voci promettenti si disperdono nei reality e tra gli artisti di strada. Difficile emergere in contesti così. Eppure l'importante è crederci e continuare a farlo, senza troppe pretese, per il solo gusto di esserci e comunicare qualcosa agli altri.
RispondiEliminaP.S. quella di Barcellona meritava il Grammy come miglior performance dell'anno..
"E te ne vai con la mia shtoria tra le ditha.." :D
RispondiEliminaSanremo ormai ha perso la sua identità,ora va incontro al gusto dei giovani(quelli che ascoltano rnb e pop confezionato ultracommerciale),poi ci sono i cantanti di moda(vedi Finley..)i raccomandati,ma quelli ci sono sempre stati..l'edizione di quest'anno poi è piena di predicatori,politica e temi sociali li trovi in molti testi di questa edizione...bastassero le canzoni x far scomparire i disagi e le discriminazioni della società!!secondo me c'è bisogno di freschezza,di nuovi sound,di musica più alternativa,ma non x questo noiosa...festival europei come il Melodifestival e l'eurofestival sono l'esempio di quello che dico,guardacaso ci partecipano un pò tutti i paesi europei...ki ci manca?noi ovviamente :-(
RispondiEliminaAkira
Quest'anno Sanremo propone canzoni poco imegnate che risaltano sempre un certo "target" di cantanti. C'è poco spazio per i veri talenti: le uniche strade percorribili sono i reality, le radio e internet..ma non sempre si viene apprezzati.
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