Sai oggi ho avuto un deja vu..ho come l'impressione di aver già vissuto qusta cosa..di essere già stato qui..di aver già visto quella persona..Sono frasi che sentiamo ripetere spesso dagli altri come se ci fosse un meccanismo per cui ogni tanto viviamo emozioni o sensazioni strane e inspiegabili. Il deja vu non è scientificamente provato, ma è un fenomeno ancora "acerbo" che nasconde segreti e meccanismi indicibili per l'essere umano. Un pò come il sogno, il pensiero, i ricordi..tutto quello che nasce e deriva dal cervello suscita la nostra curiosità ed è costantemente oggetto di studio. Poter rivivere un giorno intero è forse uno dei desideri più inconfessabili dell'uomo, quello che insieme ad altri, rimane soltanto relegato a illusione pura. Eppure se l'uomo oggi può fare conse impensabili anni fa è probabile che fra 20-30 anni arriveremo a scoprire cose nemmeno immaginabili. E' anche vero che i limiti sistono per essere superati, altrimenti non ci sarebbero competizione, voglia di emergere e nuove scoperte. Le nuove tecnologie hanno modificato il modo di interagire con gli altri e hanno modificato il nostro modus vivendi: cellulari, palmari, computer sofisticati, programmi per spiare, reti senza fili (wireless bluetooth), televisori al plasma, auto ad idrogeno, OGM..sono tante le cose che ormai sono entrate a far parte della nostra quotidianietà. Eppure il deja vu sembra un'incognita..un mistero ancora insoluto. Nel film di Scott, Denzel Washington è un agente federale che cerca di modificare il passato, interagendo in prima persona in un mondo parallelo: l'obiettivo è quello di salvare la vita di 500 persone uccise in un attentato terroristico su un traghetto. Per fare questo, l'attore si cala nei panni dell'eroe e accetta di tornare indietro nel tempo per modificare lo spazio-temporale ed evitare il disastro. Il film è pieno di colpi di scena e di azioni spettacolari e gli attori sembrano a loro agio sul set: il regista ha girato il film cogliendo ogni attimo della vicenda e puntando diverse telecamere in contemporanea: in tal modo la stessa scena viene ripresa da più punti di vista, apparendo genuina e spontanea. In piò Scott riesce a fondere insieme generi diversi (come azione, thriller, fantascienza, commedia, drammaticità, amore) e i misteri fondamentali della vita: il concetto di spazio e tempo, la possibilità di modificare lo spazio temporale, i viaggi nel passato, l'assoluto scorrere del tempo..
Il film presenta alcune analogie con altri lungometraggi (come Minority Report e Ricomincio da capo) pur presentando dei connotati ben distinti e inediti. L'intreccio temporale e il ritmo concitato spiazzano inizialmente lo spettatore pur attento ai particolari e ai risvolti della trama..ma è lo stesso spettatore a mettere insieme i pezzi del puzzle così da avere ben chiaro il quadro della vicenda che si svolge sotto ai suoi occhi: l'idea di fondo è che qualcosa può sempre avvenire diversamente e che il futuro può avere tante alternative se vogliamo: l'importante è essere consci dei propri mezzi ed evitare azioni avventate. Se riusciamo a vedere oltre i nostri limiti, lo spazio temporale ci apparirà meno piatto e potremo intervenire per cambiare gli eventi o, almeno, per evitare che si verifichino in un certo modo. Quando compiamo un'azione lo facciamo in modi diversi esprimendo rabbia, istinto, freddezza, ragione, amore, orgoglio, paura, ingegno ed ogni emozione può deviare la portata del risultato voluto. Spesso ci domandiamo se le nostre azioni siano già scritte da qualche parte o se siano frutto dei nostri desideri e comandi e a volte ci arrovelliamo la mente per inutili domande esistenziali: io credo che il nostro agire sia già stabilito e che le nostre azioni sono proiezione di quello che è già avvenuto a nostra insaputa. Tutto appartiene al passato, tutto trascorre davanti a noi senza vederlo..il presente è una dimensione fittizia che esiste ma non possiamo coglierla..e questo è coglibile in tutto ciò che facciamo. Provate a trattenere gli attimi e i secondi e a concentrarvi sul tempo che scorre e vedrete che il presente è un attimo che si dissolve nel momento in cui lo si pensa: per esempio, quando ci si guarda in uno specchio posto a una distanza di circa due metri e mezzo si crede di vedere la propria immagine in tempo reale, ma in realtà si sta osservando un'immagine che risale a 16 nanosecondi prima! (Quei 16 nanosecondi sono il tempo che impiega la luce per riflettere il nostro viso sullo specchio e tornare indietro). A voler essere rigorosi, quindi, stiamo guardando il passato.
Queste e altre riflessioni mi sono frullate in testa alla visione del film: se amate i grandi registi, l'azione, i colpi di scena e vi domandate spesso perchè tutto scorre inesorabile..allora è il film giusto per voi.
Il film presenta alcune analogie con altri lungometraggi (come Minority Report e Ricomincio da capo) pur presentando dei connotati ben distinti e inediti. L'intreccio temporale e il ritmo concitato spiazzano inizialmente lo spettatore pur attento ai particolari e ai risvolti della trama..ma è lo stesso spettatore a mettere insieme i pezzi del puzzle così da avere ben chiaro il quadro della vicenda che si svolge sotto ai suoi occhi: l'idea di fondo è che qualcosa può sempre avvenire diversamente e che il futuro può avere tante alternative se vogliamo: l'importante è essere consci dei propri mezzi ed evitare azioni avventate. Se riusciamo a vedere oltre i nostri limiti, lo spazio temporale ci apparirà meno piatto e potremo intervenire per cambiare gli eventi o, almeno, per evitare che si verifichino in un certo modo. Quando compiamo un'azione lo facciamo in modi diversi esprimendo rabbia, istinto, freddezza, ragione, amore, orgoglio, paura, ingegno ed ogni emozione può deviare la portata del risultato voluto. Spesso ci domandiamo se le nostre azioni siano già scritte da qualche parte o se siano frutto dei nostri desideri e comandi e a volte ci arrovelliamo la mente per inutili domande esistenziali: io credo che il nostro agire sia già stabilito e che le nostre azioni sono proiezione di quello che è già avvenuto a nostra insaputa. Tutto appartiene al passato, tutto trascorre davanti a noi senza vederlo..il presente è una dimensione fittizia che esiste ma non possiamo coglierla..e questo è coglibile in tutto ciò che facciamo. Provate a trattenere gli attimi e i secondi e a concentrarvi sul tempo che scorre e vedrete che il presente è un attimo che si dissolve nel momento in cui lo si pensa: per esempio, quando ci si guarda in uno specchio posto a una distanza di circa due metri e mezzo si crede di vedere la propria immagine in tempo reale, ma in realtà si sta osservando un'immagine che risale a 16 nanosecondi prima! (Quei 16 nanosecondi sono il tempo che impiega la luce per riflettere il nostro viso sullo specchio e tornare indietro). A voler essere rigorosi, quindi, stiamo guardando il passato.
Queste e altre riflessioni mi sono frullate in testa alla visione del film: se amate i grandi registi, l'azione, i colpi di scena e vi domandate spesso perchè tutto scorre inesorabile..allora è il film giusto per voi.
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