domenica 20 gennaio 2008

Questione di lingua


Fin dalla prima adolescenza mi sono avvicinato allo studio delle lingue ( l'inglese, spagnolo..ma anche latino e greco), cercando di tenere presente il labile confine che esiste tra "ciò che è e ciò che non è più. C'è infatti una differenza importante tra gli idiomi menzionati: mentre le prime sono lingue corrententemente parlate (l'inglese anzi è parlato in tutto il Mondo ed è il passaporto per comunicare con tutti), le altre sono lingue ormai estinte, comunemente chiamate "morte"(perchè non vengono più parlate, ma soltanto studiate a scuola per l'enorme felicità dei ragazzi).. Questo non vuol dire che mi schieri apertamente per le lingue "internazionali" e che snobbi quelle "classiche"...anzi col tempo ho imparato ad apprezzare più queste che le prime, premesso che oggi non riuscirei a tradurre una versione latina o greca neanche per inerzia. Col tempo ho però notato come un gran numero di termini italiani derivano dalle due lingue "morte"..che attraverso la nostra lingua riemergono con prepotenza vantando di dare origine alla maggior parte delle nostre parole. Non è un caso che i termini medici derivino tutti dal greco o che molte parole usate nel mondo dello spettacolo nascano dal latino. Molte espressioni italiane sono in debito con il latino e il greco e affondano le radici in queste due lingue.Qui di seguito ci sono degli esempi illuminanti:
Il finocchio è una pianta mediterranea, nota fin dall'antichità principalmente per i suoi semi e l'aroma, più che per la sua "consistenza". Il suo sapore, simile a quello dell'anice, veniva utilizzato per insaporire cibi o addirittura per coprirne i difetti. Da questo deriva il verbo Infinocchiare; pensate, che i venditori di vino offrivano del finocchio ai loro clienti che sembra renda sempre accettabile il sapore del vino anche se scadente. In greco finocchio si dice marathon e forse non tutti sanno che Maratona, localita’ storicamente famosa per la battaglia tra Ateniesi e Persiani, significa "campo di finocchi" proprio perche’ questa pianta vi cresceva spontanea.
Da cosa deriva l'espressione fuori dai gangheri nel senso di arrabbiarsi,essere fuori? I gangheri sono quella specie di cerniera dove si agganciano le porte,quando la porta esce fuori dai gangheri chiaramente funziona male. Il termine ganghero deriva infatti dal greco "kanchalos" che vuol dire cardine. Chi esce dai gangheri metaforicamente esce dalla normale razionalità. Passando alla lingua latina, spesso si utilizza l'espressione "deus ex machina": questa frase significa 'divinità che scende da una macchina', quest'ultima intesa come 'marchingegno'. L'espressione indicava, nel teatro antico, la divinità che, scesa a sorpresa dall'alto mediante un meccanismo, scioglieva l'intreccio critico della trama, altrimenti non risolvibile dai protagonisti umani sulla scena. Con questo significato tecnico, di àmbito teatrale, l'espressione è usata nell'italiano scritto a partire dall'ultimo decennio dell'Ottocento. E sapete perchè prima di uno spettacolo si dice "merda merda merda"? Nell'Ottocento e inizi Novecento le persone si recavano a teatro in carrozza: ogni carrozza era ovviamente guidata da cavalli. Per questo motivo quando davanti all' ingresso del teatro c'erano molte "feci" di cavallo, significava che c'era stato il pienone...

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